Gli alpini bresciani protagonisti a Treviso
Com’è bella la 90a Adunata degli alpini, a Treviso. Le storiche mura ed un rigoroso servizio d’ordine tengono lontano dal centro i fracassoni di vario genere e tutto assume il volto delle "adunate di una volta".
A migliaia, le penne nere sciamano per le vie antiche di questo scrigno veneto, affollano le piazze e si dispongono a schiera per accogliere la Bandiera di guerra del 7° Reggimento Alpini, che in sfilata raggiunge al tramonto Piazza dei Signori.
La grande kermesse degli accampamenti e della festa, è disseminata su un territorio vasto ed accogliente, che le penne nere hanno sapientemente attrezzato per trascorrere alcuni giorni in compagnia.
Il primo giorno è trascorso rapidamente, seguendo un programma collaudato: cinque Tricolori sono saliti su altrettanti pennoni: Treviso, Monte Grappa, Moriago della Battaglia, Sacrario di Nervesa della Battaglia e di Fagaré. Poi l’inaugurazione della Cittadella degli Alpini, che mette in mostra attività e dotazioni delle truppe da montagna, presenti tra gli altri il governatore del Veneto, Luca Zaia ed il comandante delle Truppe Alpine, gen. Bonato: incredibile l’entusiasmo di famiglie e bambini (presenti a migliaia, grazie anche alle scuole chiuse), che hanno preso d’assalto elicotteri, pareti artificiali per arrampicata, tappeti sintetici per sci di fondo, tiro a segno con simulatori laser, ecc.
Quindi la consegna alla città dei lavori eseguiti dalla Protezione Civile Ana, a cominciare da pulizia e sistemazione delle aree verdi della Scuola Anna Frank (a cui hanno lavorato per giorni dieci volontari della ProCiv Ana Brescia) e di Parco Mazzotti.
Quindi, come detto, l’arrivo della Bandiera del 7°, tra l’entusiasmo e la commozione di migliaia di alpini: questa Adunata, infatti, ha un significato profondo, perché si celebra nel centenario delle epiche e tragiche battaglie che, col sacrificio di decine di migliaia di soldati, in questi luoghi, un secolo fa consentirono all’Italia di scongiurare la disastrosa sconfitta contro l’Impero Austro Ungarico.
Intanto la Marca Trevigiana si va affollando di bresciani: la massa delle penne nere, infatti, è arrivata ieri sera, al termine della settimana di lavoro e ha raggiunto i campi predisposti dalle "avanguardie", molte delle quali già in loco da domenica scorsa.
I bresciani. Un numero considerevole delle nostre penne nere, poi, approfittando della distanza chilometrica contenuta, raggiungerà Treviso domenica, con decine di pullman: la sfilata delle tre Sezioni bresciane, Salò, Brescia e Valle Camonica (nell’ordine), infatti, è prevista dalle 15.30 circa, quindi c’è tutto il tempo necessario, anche in giornata. Questa mattina, però, è stata la Sezione di Brescia a «dare la sveglia» a Treviso: alle 10, infatti, seguendo una tradizione ormai consolidata, il presidente Gian Battista Turrini, il Consiglio direttivo sezionale, i gagliardetti dei 160 Gruppi e centinaia di penne nere bresciane si sono trovati alle 10 in piazza della Vittoria e, dopo una breve sfilata, hanno reso omaggio al monumento ai Caduti della città.
Quindi, domani, la grande sfilata, che vedrà passare, per almeno dodici ore, dalle 9 del mattino, non meno di ottantamila penne nere davanti alle tribune di piazza Vittoria: il comandante delle Truppe Alpine, gen. Federico Bonato, bresciano di adozione, che ha trascorso fanciullezza ed adolescenza a Ghedi, sfilerà davanti alle tribune a fianco del Vessillo della Sezione di Brescia. Intanto, ieri, confermando la sua vicinanza agli Alpini bresciani, è stato ospite dell’accampamento del Gruppo Alpini di Calcinato, assieme alla moglie, per un brescianissimo spiedo.
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