Giustizia, intesa sui processi di mafia
Tempi più lunghi, fino a sei anni in appello, per i processi per delitti con aggravante mafiosa, nella fase transitoria di entrata in vigore della nuova prescrizione, fino al 2024. È la mediazione passata in Consiglio dei ministri. Il cdm, iniziato dopo una riunione fiume dei ministri 5 stelle con il leader in pectore Conte, è stato sospeso per due ore, per poi riprendere.
La proposta, frutto di una mediazione del Pd con il ministro Orlando, avrebbe assorbito i dubbi del M5s sull'improcedibilità per l'articolo 416 bis.1 del codice penale, sull'aggravante mafiosa. Una deroga esplicita per quei reati ci sarebbe nella fase transitoria, con la possibilità di termini fino a 5 anni a regime.Per i reati con l'aggravante del metodo mafioso, sempre nella fase transitoria, è invece previsto un tetto alle proroghe: fino a massimo di 2 in appello. Per quanto riguarda invece il giudizio in Cassazione, il processo dovrà celebrarsi in 1 anno e 6 mesi , con altri 6 mesi in caso di proroga. Per processi particolarmente complessi (per numero delle parti, complessità della questione e numero dei reati), sarà il giudice a decidere sulla proroga con un'ordinanza motivata. Dopo il 2024, a regime, la improcedibilità scatterà se il giudizio di appello non si conclude in 2 anni (prorogabili di 1) e in 1 anno e 6 mesi in Cassazione, prorogabili di 6 mesi.
C'è «l'impegno a ritirare tutti gli emendamenti presentati dalle forze di maggioranza con l'obiettivo di concludere nei prossimi giorni» l'approvazione della riforma. Così il ministro Marta Cartabia parlando fuori da Palazzo Chigi dopo il Cdm.
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