Giuli, 'Beatrice ha insegnato il piacere dell'intelligenza'
TORINO, 25 GEN - "Ha fatto un lavoro straordinario sempre. Non era soltanto un curatore, un ricercatore d'arte, era un intellettuale profondo che ha insegnato il piacere dell'intelligenza a tante persone. Lo aspettavano cose grandiose e la sua Quadriennale sarà veramente fantastica, al punto tale che nessun altra Quadriennale potrà far finta che non sia esistita la Quadriennale di Luca Beatrice". Non è riuscito a nascondere la commozione il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, intervenuto dal pulpito al funerale del critico d'arte e presidente della Quadriennale di Roma, le cui esequie sono state celebrate questa mattina al Duomo di Torino. "Non ho alcuna possibilità né intenzione di rassegnarmi alla sua perdita", ha detto il ministro, descrivendo Beatrice con alcune parole: "Un carattere straordinario, forza d'animo, simpatia, strafottenza quando necessario, abnegazione nel lavoro tale da renderlo il migliore di noi peggiori. E poi - ha aggiunto - la sua grande generosità e amando le cose che lui amava non lo perderemo". Fra gli episodi ricordati "una telefonata di lavoro che gli feci quando c'era una partita della Juventus e a cui lui rispose nonostante questo" e una serata a Venezia, "quando lui e due suoi collaboratori, come tre bravacci manzoniani, mi hanno portato in una delle feste più assurde. Una serata indimenticabile, questo era Luca".
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