Italia e Estero

Giudice Usa, 'la richiesta del visto di Harry sia resa pubblica'

epa11550819 Britain's Prince Harry speaks during the 'Responsible Digital Future' forum at EAN University in Bogota, Colombia, 15 August 2024. The Duke and Duchess of Sussex began a four-day visit to Colombia, where they will tour different parts of the country, learn about its culture and rich biodiversity, and address current issues such as cyberbullying and online violence in schools and forums. EPA/Carlos Ortega
epa11550819 Britain's Prince Harry speaks during the 'Responsible Digital Future' forum at EAN University in Bogota, Colombia, 15 August 2024. The Duke and Duchess of Sussex began a four-day visit to Colombia, where they will tour different parts of the country, learn about its culture and rich biodiversity, and address current issues such as cyberbullying and online violence in schools and forums. EPA/Carlos Ortega
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LOS ANGELES, 16 MAR - I documenti contenuti nella richiesta di visto per gli Stati Uniti del principe Harry devono essere resi pubblici entro martedì. Lo ha ordinato il giudice statunitense Carl Nichols, facendo seguito a una richiesta di accesso alle informazioni (Foi) inoltrata mesi fa al Dipartimento per la sicurezza interna di Washington. Il duca del Sussex, nato e cresciuto nel Regno Unito, vive con la moglie Meghan Markle e i due figli in California dal 2020, dopo la rottura con la famiglia reale britannica. La domanda di visionare i documenti dell'immigrazione del più giovane dei figli di Lady D è stata presentata dal think-tank conservatore statunitense Heritage Foundation, che sostiene che il duca potrebbe aver nascosto un passato di uso di droghe al momento di compilare il questionario, per evitare che il visto venisse negato. La questione è stata sollevata dopo la pubblicazione della controversa autobiografia 'Spare', in cui Harry ha raccontato di aver fatto uso di cocaina, marijuana e funghi psichedelici. In settembre, lo stesso giudice Nichols aveva considerato che la pratica dovesse restare privata, ma dietro le rinnovate pressioni della Heritage, ha ora cambiato la sua decisione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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