Italia e Estero

Giornata supplementare alla Cop29, si cerca un compromesso

epa11734972 People leave the building after the end of the United Nations Climate Change Conference COP29 in Baku, Azerbaijan, 22 November 2024. The Azerbaijani capital of Baku hosts the 2024 United Nations Climate Change Conference (COP29) from 11 to 22 November 2024. EPA/IGOR KOVALENKO
epa11734972 People leave the building after the end of the United Nations Climate Change Conference COP29 in Baku, Azerbaijan, 22 November 2024. The Azerbaijani capital of Baku hosts the 2024 United Nations Climate Change Conference (COP29) from 11 to 22 November 2024. EPA/IGOR KOVALENKO
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BAKU, 23 NOV - Tempi supplementari per la Cop29 di Baku, che doveva finire ieri, ma è stata prolungata almeno fino a oggi. Ieri non è stato possibile raggiungere un accordo sul dossier principale della conferenza, il nuovo fondo per gli aiuti sul clima ai paesi in via di sviluppo. Nella notte sono proseguiti i negoziati, e stamani è prevista una nuova assemblea plenaria. Secondo ambienti diplomatici, questa mattina i Paesi sviluppati potrebbero aumentare la loro offerta fino a 300 miliardi all'anno e provare a chiudere. L'Italia tratta all'interno della delegazione della Ue, guidata dal commissario all'Energia Wopke Hoekstra, ed è rappresentata dal ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. Dopo due settimane di negoziati, soltanto nel pomeriggio dell'ultimo giorno la presidenza azera ha diffuso una proposta di mediazione: 250 miliardi di dollari all'anno di aiuti al 2035, partendo dal 2025 con i 100 miliardi all'anno dell'attuale fondo dell'Accordo di Parigi. I soldi verrebbero da tutte le fonti possibili, pubbliche e private. La proposta non è piaciuta, però, ai Paesi emergenti e in via di sviluppo di G77+Cina, che l'hanno giudicata insufficiente. Come ha spiegato ieri sera la ministra brasiliana dell'Ambiente Marina, Silva, questi Paesi chiedono 1.300 miliardi di dollari all'anno, prevalentemente in contributi pubblici a fondo perduto, e sostengono che non si possa scendere sotto 300 miliardi all'anno al 2030 e 390 al 2035.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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