Giornata di paura a Münster: «Io, a soli 200 metri dalla strage»
«Quando abbiamo saputo della strage io e il mio fidanzato non eravamo a casa - dice Giulia Bani, studentessa bresciana che da due anni vive a Münster -, ci trovavamo a circa un chilometro e mezzo da piazza Kiepenkerl. La città era piena di persone per la bella giornata; faceva caldo e molti passeggiavano in centro».
Il suo appartamento è all’ultimo piano di un palazzo storico a soli duecento metri dal ristorante Kiepenkerl, dove ieri pomeriggio uno spaventoso incidente ha interrotto la pace di un insolito sabato assolato nella città tedesca.
Ed è proprio contro residenti e turisti che il 48enne Jens R., tedesco con problemi psichici, si è abbattuto, per poi uccidersi. «Appena abbiamo saputo dell’attentato - dice Giulia - abbiamo cominciato a dirigerci verso casa. La polizia non voleva farci entrare: un poliziotto ci ha anche consigliato di passare la notte da conoscenti o amici».
Giulia Bani, ancora preoccupata per gli eventi drammatici accaduti a sole poche decine di metri dalle mura domestiche, ieri sera non è uscita. Ha dovuto cambiare i suoi programmi.
«Forse non è tanto la preoccupazione di uscire in strada, ma piuttosto l’ansia di non poter rientrare in casa», dice lei - che vive la città anche facendo dei lavori per pagarsi gli studi.
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