Giocolieri e musicisti, il sorriso tra le macerie di Gualdo
Si aggirano trampolieri e mangiafuoco per le strade di Gualdo. Saltimbanco e musicisti spruzzano colori e note tra le macerie di Gualdo. Sono i Giok Calima, «atterrati» nella provincia maceratese da Brescia. Un segno, l’ultimo in ordine di tempo, di quella che, partita come un’«adozione» all’indomani del sisma, si sta trasformando in una vera fratellanza. Fatta di pietre e mattoni: la scuola che sarà ricostruita con la sottoscrizione «Non lasciamoli soli» promossa dal nostro giornale insieme alla Fondazione Comunità bresciana.
E fatta di persone: quelle che hanno pensato il progetto e che lo stanno rendendo reale, e quelle che, zaino in spalla, sono partite per portare a Gualdo, dall’11 al 19 agosto, condivisione e un po’ di leggerezza. Il gruppo dei Giok Calima, appunto, che gravitano nella parrocchia di Santa Maria in Silva di don Fabio Corazzina, e che con lui sono arrivati nel paesino, il «206esimo della provincia di Brescia» (com’è stato ribattezzato), anche se 500 chilometri più a sud.
«Abbiamo preso contatto con Gualdo dopo Pasqua - spiega don Corazzina - e deciso di portare animazione e presenza. Il primo nucleo di giocolieri e musicisti si è allargato e oggi conta una quarantina di persone, che si alternano sul territorio colpito dal terremoto». Un gruppo eterogeneo: oltre agli animatori veri e propri ci sono anche docenti universitari, studenti e operai. «Si sta in mezzo alle persone, iniziando un cammino insieme - aggiunge don Corazzina - con un’attenzione particolare per le famiglie e gli anziani. Siamo così una piccola parte del progetto che Brescia e il Giornale di Brescia stanno costruendo a Gualdo».
Una vicinanza «semplice, ma non banale», accolta a braccia aperte: «Questi ragazzi bresciani stanno portando una ventata di allegria - sottolinea il sindaco Giovanni Zavaglini - in un momento molto particolare per noi. Si conferma così un legame importante tra i nostri due territori: ci si sente fratelli, perché la ricostruzione della scuola, intorno a cui ruota poi tutto il resto, è una ripartenza importantissima».
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