Gimbe: «Epidemia fuori controllo, servono lockdown locali»
Incremento esponenziale dei nuovi casi (130.329 vs 68.982), in parte per l'aumento dei casi testati (722.570 vs 630.929), ma soprattutto per il netto incremento del rapporto positivi/casi testati (18% vs 10,9%). Oltre 112.000 «attualmente positivi» in più (255.090 vs 142.739) e costante aumento dei pazienti ricoverati con sintomi (13.955 vs 8.454) e in terapia intensiva (1.411 vs 870). Più che raddoppiati i decessi (995 vs 459).
Questi i dati principali del monitoraggio indipendente sul coronavirus condotto dalla Fondazione Gimbe nella settimana 21-27 ottobre, rispetto alla precedente. I principali indicatori peggiorano in tutte le regioni, fatta eccezione per il modesto incremento dei casi testati. «I dati - dice Nino Cartabellotta, presidente della fondazione - documentano il crollo definitivo dell'argine territoriale del "testing & tracing" e confermano un incremento di oltre il 60% dei pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva, con un tempo di raddoppiamento di circa 10 giorni da 3 settimane consecutive. In alcune aree del Paese - afferma Cartabellotta - non è più procrastinabile il lockdown totale per arginare il contagio diffuso e ridurre la pressione sugli ospedalì».
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