Italia e Estero

Gigi Proietti, l'abbraccio della sua Roma prima del funerale

Il Campidoglio, il Globe Theatre e il giro nel centro prima di arrivare alla Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo
  • I funerali di Gigi Proietti
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La sua amata Roma, a causa dell'emergenza coronavirus, non ha potuto omaggiare Gigi Proietti in pompa magna come fece per Alberto Sordi, ma l'ultimo saluto che la Capitale ha voluto dedicargli è stato un susseguirsi di lacrime, applausi e anche qualche sorriso. La lunga giornata dedicata all'addio al grande attore romano, si è aperta in Campidoglio, dove ha ricevuto il saluto dell'assemblea capitolina. Dopo aver fatto il giro della statua del Marco Aurelio, il feretro, scortato dagli agenti motociclisti della Polizia Urbana di Roma Capitale e dei Carabinieri, Proietti è stato omaggiato da Marcello De Vito, presidente dell'Assemblea capitolina, il quale ha sostituito il sindaco Virginia Raggi, assente perchè positiva al Covid, ma che si è collegata in video nella successiva tappa della cerimonia, al Globe Theatre, che d'ora in avanti sarà chiamato teatro Gigi Proietti, proprio per celebrare quello che è stato lo storico direttore di questo teatro romano.

«Roma rende omaggio a Gigi Proietti, amatissimo dalla sua città. Tante persone ordinate hanno applaudito e guardato un pezzo importante della sua città in questa cerimonia. Roma ha perso una parte della sua anima - ha detto il sindaco di Roma -. Proietti è stato un grande attore, un grande artista, un grande intellettuale, ma soprattutto una grande persona capace di comunicare con tutti. Gigi ha dato tanto ai romani e oggi Roma inizia a restituire. C'è bisogno di sentirlo ancora insieme a noi, non lo vogliamo dimenticare». Dopo essere stato accolto dalle maestranze e dall'applauso di tanti romani che nonostante il Covid hanno voluto tributare al loro illustre concittadino il giusto riconoscimento, il feretro dell'artista, scomparso proprio nel giorno del suo ottantesimo compleanno, è stato portato a spalla fino al centro del palco, per l'ultima, applauditissima entrata in scena dell'attore. Un battimani infinito, lungo più di 5 minuti, ha infatti fatto da corollario all'ultimo commosso saluto dei tanti allievi, da Edoardo Leo a Paola Cortellesi, da Marisa Laurito a Pino Quartullo, fino a Enrico Brignano e Flavio Insinna, che dal palcoscenico, con le lacrime agli occhi, hanno testimoniato l'umiltà, l'umanità e la professionalità di Proietti. A concludere la cerimonia, l'ex sindaco di Roma e amico dell'attore Walter Veltroni, il quale ha spiegato che «se oggi fosse stato un giorno qualsiasi per Gigi sarebbe venuta qui tutta Roma. Gigi ha lavorato ogni giorno per tutti, adorava far ridere gli altri, ovunque e sempre. Si beava degli occhi e del sorriso di chi aveva davanti. Ma era anche un uomo colto, che ha cercato di coniugare per tutta la sua vita cose alte e pubblico. Sei e sarai per sempre per tutti i romani il sor maestro». 

Il corteo funebre, tra gli applausi della folla e scortato dalla moglie Sagitta e dalle figlie Carlotta e Susanna, ha poi raggiunto la Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo, per le esequie blindate e in forma strettamente privata, alle quali hanno potuto partecipare solo 80 persone a causa del Coronavirus. In chiesa, oltre ai parenti, anche molti altri amici dell'artista tra i quali Fiorello, Rodolfo Laganà, Enrico Vanzina, Paolo Bonolis, l'ad della Rai Fabrizio Salini e il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. «Gigi è stato un uomo mite, paziente, colto e raffinato, con una bella intelligenza, per nulla litigioso, nè cattivo o polemico. Un uomo semplice, amato dal pubblico perchè ha saputo raccontare l'umanità con tenerezza e leggerezza e affetto - ha detto don Walter Insero, rettore della basilica di Santa Maria in Montesanto, nel corso della celebrazione -. La sua vocazione più grande e profonda è stata quella di trasmettere l'arte della recitazione. Si metteva spesso a disposizione dei più poveri è devi ultimi, forse per questo motivo amava così tanto Papa Francesco».  

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