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Gemelline siamesi con il fegato in comune, la situazione

Confermato che le piccole sono unite per la zona dell’addome e che hanno il fegato in comune, si tratta ora di vedere che altro condividono
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Stanno bene le gemelline siamesi nate a Bergamo, i parametri vitali stabili, l’assistenza da parte del personale medico e infermieristico sotto la regia del primario Giovanna Mangili è costante, anche le condizioni delle bambine sono stabili e il decorso post parto è buono. Nel frattempo, pian piano si comincia a guardare avanti, perché per ogni eventuale futura decisione, la medicina sia pronta.

Confermato che le piccole sono unite per la zona dell’addome e che hanno il fegato in comune, si tratta ora di vedere che altro condividono: prima di tutto capire se il sistema dei vasi biliari, che collegano il fegato agli altri organi, è unico o oppure separato. Poi l’attenzione dei medici è rivolta all’addome, per cercare di stabilire i collegamenti dell’intestino e degli altri minuscoli organi delle gemelline.

Un’indagine che richiede ovviamente il lavoro di un team di specialisti con competenze differenti, dalla radiologia alla neonatologia passando per diverse altre. Competenze che il «Papa Giovanni» ha in eccellenza, che si devono applicare però a un caso unico, anzi primo e finora unico, nella storia dell’ospedale di Bergamo.

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