Gelo e caos treni, Fs Italiane chiede scusa
«Sono stati commessi degli errori, che non ripeteremo. E dobbiamo delle scuse ai passeggeri. Quando uno sta sette ore in treno c'è poco dire, bisogna solo scusarsi, e attrezzarsi per fare sì che non accada più».
Così l’Ad di Fs Italiane, Renato Mazzoncini, in un'intervista a la Repubblica, in merito ai disagi dei passeggeri per il blocco dei treni a causa del maltempo. A causa del malfunzionamento di alcune scaldaglie, le resistenze che permettono di sbloccare i deviatori quando c’è il gelo, il traffico è imasto diviso in due tra Nord e Sud: «Nell'intero nodo di Roma ce ne sono 600, ma solo 150 sono attrezzati con le scaldiglie. Da Firenze in su tutta la rete è attrezzata per affrontare le emergenze climatiche, tant'è che la circolazione è normale come nel resto d'Europa. Nel Lazio invece la rete non è massicciamente attrezzata», spiega Mazzoncini.
Quindi «Abbiamo deciso di inserire nel contratto di programma tra ministero e Rfi l'attrezzaggio di tutta la rete laziale con i sistemi antineve e antighiaccio, con un investimento di 100 milioni a regime, metteremo la rete in condizioni di parità con il resto del Paese. Nella logica precedente l'investimento era considerato ingiustificato, adesso non lo è più».
Inoltre, precisa l'Ad, «facciamo la manutenzione e anche gli investimenti: ma bisogna considerare che negli ultimi 6 anni la circolazione è passata da 16 milioni di trenichilometro l'anno a 33 milioni». Quanto al fatto che l'Av ha circolato di più dei treni Intercity, con maggiori disagi quindi per i pendolari, Mazzoncini chiosa: «Il numero dei treni regionali circolato è enormemente superiore a quello delle Frecce. Per oggi abbiamo comunque deciso di riportare tutte le partenze a Termini, aumentare la circolazione dei regionali e mantenere la percentuale di riduzione dell'Av al 20%».
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