Italia e Estero

Gelmini: «Con Calenda lungo la via tracciata dall’agenda di Draghi»

La ministra è candidata al Senato: «Azione e Italia Viva contro i sovranisti e i massimalisti di sinistra»
Mariastella Gelmini, candidata e ministra del governo Draghi - © www.giornaledibrescia.it
Mariastella Gelmini, candidata e ministra del governo Draghi - © www.giornaledibrescia.it
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Il 20 luglio, subito dopo la caduta del governo Draghi, l’addio a Forza Italia dopo 24 anni da militante, parlamentare, dirigente, ministra. «Forza Italia ha voltato le spalle agli italiani», spiegò allora Mariastella Gelmini, che poco dopo raccolse l’invito di Carlo Calenda, entrando in Azione.

Adesso è candidata per Azione-Italia Viva al Senato nel collegio uninominale Bassa-Desenzano-Treviglio e in quello proporzionale al secondo posto dietro Matteo Renzi.

Ministra Gelmini, come sta andando la campagna elettorale?

È una campagna breve ma impegnativa. C’è entusiasmo, cresce l’interesse attorno al nostro progetto e ai nostri appuntamenti pubblici partecipano tantissime persone. Penso all’evento di inizio campagna elettorale a Milano con Carlo Calenda, Matteo Renzi, e ben cinquemila presenze oppure alla prima tappa bresciana di Calenda all’Auditorium Capretti.

Com’è questa esperienza in Azione?

È una bellissima avventura, stiamo costruendo qualcosa di nuovo che durerà. Il nostro impegno mira ad una piena affermazione di Azione-Italia Viva per proseguire con l’agenda e il metodo di Mario Draghi. Siamo lontani dal populismo massimalista della sinistra e da quello sovranista della destra che ci isolerà e avvicinerà a forze come quelle dell’ungherese Orban oppure alla spagnola Vox. Siamo con le imprese, i commercianti, gli artigiani, gli agricoltori, i professionisti e chi non vuole vivere di reddito di cittadinanza.

Che novità porta l’alleanza fra Azione e Italia viva?

Ricostruiremo un polo liberale, popolare e riformista di cui c’è un grande bisogno. La nostra è la politica del sostegno alle famiglie e alle imprese, la politica delle riforme. Altro che tassazione e blocco delle grandi opere. È urgente realizzare quelle infrastrutture che i partiti del no hanno bloccato con grave miopia. Avanti quindi anche sui rigassificatori di Piombino e di Ravenna, indispensabili per ridurre la nostra dipendenza energetica.

La polemica sul voto sprecato al Terzo polo di Calenda: cosa risponde?

È uno specchietto per le allodole. Due terzi dei parlamentari si eleggono con il proporzionale ed è lì che possiamo essere decisivi nell’arginare la crescita della destra. Il voto alle nostre liste servirà ad eleggere persone di qualità e a dare continuità al metodo di lavoro portato avanti in questi mesi di governo. Letta e Meloni però scappano dal confronto in televisione. È la prova che non sono così sicuri di vincere. E poi è davvero paradossale che chi è all’origine della caduta del governo, faccia campagna elettorale dicendo solo cosa dovrebbe fare Draghi. Se Movimento Cinque Stelle, Lega e Forza Italia non avessero provocato la crisi, oggi l’Italia avrebbe più forza nel trattare in Europa.

Quali sono secondo lei le priorità del Paese e cosa fare in proposito?

Ci schieriamo senza se e senza ma dalla parte della riduzione del costo del lavoro, della semplificazione di tutto il sistema fiscale, a partire dall’Irpef, dell’abolizione dell’Irap, del sostegno alle partite Iva e diciamo no a nuove patrimoniali. E poi il caro energia: nel Consiglio dei Ministri di venerdì abbiamo approvato un decreto che destina a famiglie e imprese altri 14 miliardi di euro, oltre ai 50 miliardi stanziati precedentemente per bollette e carburanti. Abbiamo stabilito la possibilità di rateizzare il pagamento delle bollette e l’allargamento del credito d’imposta anche alle imprese non energivore o gasivore.

Quali ritiene siano invece le priorità per il territorio bresciano?

Al primo posto c’è il sostegno all’agricoltura e all’industria che, nel Bresciano, rappresentano la spina dorsale della crescita. Con le aziende in difficoltà sono a rischio posti di lavoro. C’è poi la piaga dell’inflazione, che sta impoverendo le famiglie. Dobbiamo potenziare la medicina di territorio aumentando il numero di medici ed infermieri, garantendo loro un’adeguata remunerazione. Bisogna abbattere le liste d’attesa, permettere ai pazienti di fare le visite di controllo, che durante la pandemia sono saltate ed investire nella telemedicina. Poi penso alle infrastrutture: l’Alta velocità Brescia-Verona-Vicenza, la Ciclovia del Garda, il treno a idrogeno sulla Brescia-Iseo-Edolo, la riqualificazione della Torre Tintoretto. Sono obiettivi che possiamo centrare grazie alle risorse dal Pnrr.

Come pensa di convincere gli indecisi e i neo 18enni a votarla?

Ai 18enni dico che il nostro futuro è in una Europa più unita e più forte. Sovranismo ed isolazionismo non portano da nessuna parte. Il loro voto è fondamentale perché possono scegliere fra chi vuole disgregare l’Unione e chi vuole starci da protagonista. Chi oggi è ancora indeciso è probabilmente deluso dai partiti tradizionali per i quali magari ha votato in passato. A costoro dico che Azione-Italia Viva è l’inizio di un nuovo cammino. Siamo gli unici a non aver mai messo in discussione il ruolo, la visione, la competenza di Mario Draghi. Per cui, chi pensa che Draghi sia meglio di Giorgia Meloni, deve votare per l’Italia Sul Serio. Chi vota il Pd si ritroverà in Parlamento Fratoianni, che non ha mai votato la fiducia al governo. Se ci sarà una nostra forte affermazione si potrà evitare la vittoria delle coalizioni di destra o di sinistra e sarà necessario cercare di formare un maggioranza con le forze più responsabili che hanno sostenuto Draghi. Il Paese ha bisogno di un governo di pacificazione nazionale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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