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Gb: Camilla rinnega le pellicce, 'non le compro più'

epa10966102 Britain's Queen Camilla attends the 95th year of the Field of Remembrance at Westminster Abbey in London, Britain, 09 November 2023. The Field of Remembrance has been held in the grounds of Westminster Abbey since November 1928 to commemorate those who have lost their lives serving in the Armed Forces. Ex-service men and women, as well as members of the public, can plant a cross or a symbol carrying a personal message in memory of those who have lost their lives in the service of others. EPA/TAYFUN SALCI
epa10966102 Britain's Queen Camilla attends the 95th year of the Field of Remembrance at Westminster Abbey in London, Britain, 09 November 2023. The Field of Remembrance has been held in the grounds of Westminster Abbey since November 1928 to commemorate those who have lost their lives serving in the Armed Forces. Ex-service men and women, as well as members of the public, can plant a cross or a symbol carrying a personal message in memory of those who have lost their lives in the service of others. EPA/TAYFUN SALCI
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LONDRA, 15 MAG - La regina Camilla ha ufficialmente promesso di non acquistare più capi in pelliccia portando avanti così lo storico impegno ambientalista del sovrano Carlo III. Ancor di più se si considera che l'annuncio è passato dall'invio di una lettera all'associazione animalista Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) contenente i calorosi auguri espressi a nome della famiglia reale. Immediata la risposta entusiasta della fondatrice e responsabile di Peta, Ingrid Newkirk, secondo cui la "monarchia in questo modo riflette i valori britannici riconoscendo che la pelliccia non ha posto nella nostra società". La rinuncia di Camilla arriva dopo la decisione già presa in questo senso dalla defunta regina Elisabetta II nel 2019 e segna un ulteriore impegno della Royal Family nell'ambito della difesa delle specie animali, insieme ad altre iniziative avviate in passato da Carlo, dell'erede al trono William e dal principe ribelle Harry. La decisione della regina e soprattutto quanto affermato dalla Peta ha sollevato però qualche malumore ai vertici della International Fur Federation, che rappresenta i produttori di pellicce. Per l'amministratore delegato Mark Oaten "è diritto di ognuno decidere cosa indossare" e "molte persone acquistano ancora pellicce perché preferiscono indossare qualcosa che sia naturale e sostenibile, a differenza di quelle finte a base di plastica". All'inizio dell'anno Stephen Fry, popolare attore del Regno e buon 'amico' dei reali di casa Windsor, aveva rilanciato la crociata animalista contro i celebri, altissimi colbacchi di pelo d'orso nero della Royal Guard britannica, simbolo da secoli dei riti della monarchia d'oltre Manica e delizia di frotte di turisti e visitatori che assistono alla liturgia del cambio della guardia a Buckingham Palace. Ma il ministero della Difesa si era limitato ad affermare che i copricapi in questione provengono da forme di "caccia legale e autorizzata".

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