Garante visita carcere Trieste, rafforzare servizio sanitario
TRIESTE, 23 DIC - Il Garante dei diritti della persona della Regione Fvg, Enrico Sbriglia, con Piero Mauro Zanin, già presidente del Consiglio regionale, e Anna Malisani del Partito Radicale, hanno visitato la casa circondariale "Ernesto Mari" di Trieste. Lo si legge in una nota di Acon. La delegazione ha constatato che sono in corso importanti lavori di risistemazione interna degli spazi detentivi. In luglio c'era stata una protesta dei detenuti con devastazioni di ambienti e attrezzature, in particolare dell'infermeria; morì anche un detenuto. Furono dunque avviati interventi di risanamento e di un migliore utilizzo degli spazi. Si è poi svolta una riunione con i responsabili dei diversi servizi gestiti in carcere: rafforzare il servizio sanitario, rendere più attrattivo il lavoro di infermieri e medici in carcere, come chiesto da Franca Masala, responsabile servizio sanitario in carcere. Il Garante ha convenuto ricordando l'importante lavoro degli operatori sanitari durante il Covid, ma poi le loro richieste non sono state soddisfatte rendendo "il lavoro in sanità penitenziaria demotivante, inducendo gli operatori sanitari a preferire altri ambiti lavorativi, compreso il privato". "È perciò importante - si legge ancora nella nota Acon - che la Regione, competente in materia, sperimenti modelli organizzativi più confacenti, anche sfruttando la telemedicina". L'auspicio, per il Garante, è che, tra l'altro, si pervenga a una "regia" unica dei servizi sanitari. "Il Garante, al riguardo, confida nell'impegno che certamente ci sarà da parte dell'assessore alla Salute Riccardo Riccardi". Altra criticità è "la carenza di copertura di psicologi nella struttura triestina. Peraltro, saranno ridotte le ore, già insufficienti, e le unità da gennaio". Si è poi "parlato dell'importanza di consentire alle persone ristrette di coltivare le proprie fedi religiose nel rispetto degli altri", conclude la nota Acon.
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