Gallera: «Situazione più ampia che non viene mappata»
«Secondo le linee guida dell'Iss, che noi seguiamo, i tamponi si fanno solo a coloro che si presentano in ospedale con i sintomi di una polmonite. Quindi è chiaro che c'è tutta una serie di persone sul territorio che, per la velocità del virus o condizioni pregresse, sicuramente non vengono mappate, probabilmente molte persone anziane».
Lo ha confermato l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera ad Agorà, rispondendo alla domanda se il numero dei positivi al Covid-19 e dei decessi sia superiore a quello dei bollettini ufficiali. «La situazione penso sia così, in misura differente. I camion che passano dalla bergamasca e il numero di bare nei cimiteri di alcuni comuni non corrispondono al conteggio che noi abbiamo. Quindi c'è sicuramente una situazione più ampia che non viene mappata», ha aggiunto Gallera, sottolineando però che la «mappatura serve al fine statistico, il problema oggi è poter curare tutti coloro che ne hanno bisogno».
Per contenere il coronavirus «l'atteggiamento individuale è fondamentale. Lo è a Milano e in Lombardia ma anche in tutta Italia. È pazzesco che al Sud ancora non ci sia una consapevolezza». Continua l'assessore lombardo, aggiungendo che «se vediamo i morti che girano sulle camionette si capisce che il virus colpisce in una maniera veramente enorme, quindi dobbiamo stare a casa».
Gallera ha ricordato che la Regione Lombardia ha chiesto al premier Conte «un irrigidimento delle misure, sia sulle attività commerciali che sono rimaste aperte, tranne gli alimentari, sia su un parte delle attività produttive» perché «è il Governo che deve mettere i campo questo misure, la Regione non può imporre alle attività produttive di rimanere chiuse o controllare con le forze dell'ordine il rispetto delle norme». Con l'esecutivo «stiamo interloquendo ma io penso che bisogna stringere ancora di più. Poi l'atteggiamento individuale è fondamentale»
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