Foreign fighter espulso, i legami con il Bresciano

Il 28enne foreign fighter di origini kosovare residente a Bolzano espulso dal Ministero degli Interni perché ritenuto soggetto pericoloso per lo Stato era in contatto su Facebook con Samet Imishiti, anche lui kosovaro e per lungo tempo muratore nel Bresciano, arrestato nel 2015 in patria, e poi condannato a sette mesi di carcere, nell'ambito di un'inchiesta della Digos di Brescia per apologia del terrorismo.
Imishiti su Facebook scriveva contro il Papa: «Ricordatevi che non ci sarà più un Papa dopo questo, questo è l'ultimo, non dimenticatevi ciò che vi sto dicendo».
Nella stessa inchiesta venne espulso dall'Italia anche il fratello dell'uomo, Ismail, pure lui residente all'epoca dei fatti nel Bresciano.
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