Italia e Estero

Fontana, 'più soldi alla Sanità non bastano serve una riforma'

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ANCONA, 17 GEN - "Sono anche dell'opinione, lo sostengo da tempo, che si debba rivedere una riforma nazionale della sanità". A sottolinearlo oggi ad Ancona, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a margine di un incontro ad Ancona con il presidente delle Marche Francesco Acquaroli per sviluppare sinergie tra le Regioni in tema di internazionalizzazione, ricerca e sviluppo e turismo. "C'è chi dice che bisogna mettere più soldi, è vero, i soldi servono sempre - ha proseguito - ma non sono sufficienti, non sono assolutamente sufficienti. Bisogna riformare l'impostazione della sanità. No, nel 2023, abbiamo messo 85 milioni di euro per abbattere le liste d'attesa - ha ricordato Fontana - e le abbiamo abbattute ma in maniera inferiore a quello che avrebbero rappresentato le risorse. Perché? Perché quando si aumenta l'offerta, aumenta la domanda, per cui da un lato abbiamo ridotto, ma dall'altro è aumentata l'offerta. Quindi bisogna ricalibrare le risposte in campo sanitario". L'incontro con Acquaroli non ha affrontato comunque il tema della sanità, ha riferito Fontana. "Il problema della sanità riguarda la Lombardia, le Marche ma soprattutto il Paese. Direi che sono due realtà che soffrono, ma che soffrono molto meno rispetto alle altre. È un problema - ha affermato il presidente della Lombardia - che nasce da una cattiva programmazione fatta negli anni passati, soprattutto dal 2011 in poi, quando si è posta quella idiozia del numero chiuso, senza considerare che entravamo in un periodo in cui il numero di pensionamenti era di gran lunga superiore rispetto ai medici che entravano in servizio. Di questa cosa - ha detto Fontana - non l'ha notata nessuno e quando se ne sono accorti era un pochettino tardi. Questo è sicuramente un problema ma in quegli anni sono stati anche gli anni di grandi tagli". "Adesso c'è qualcuno che fa polemiche e dice 'sì, sono stati messi soldi in più, ma bisognava metterne di più. - ha concluso - Sono stati messi soldi in più. In quegli anni sono stati fatti dei tagli drammatici. Era diventato un po' il bancomat del bilancio italiano, dal 2011 in poi, la sanità".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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