Italia e Estero

Focolaio a Malta, una mamma bresciana: «Ragazzi abbandonati»

Partita una gara di solidarietà tra i giovani dell'isola, le famiglie e i ristoranti per procurare cibo ai ragazzi positivi o in isolamento
MALTA: ANCORA BLOCCATA LA 16ENNE
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La Farnesina e l'agenzia che ha organizzato il viaggio di studio a Malta ancora tacciono, ma intanto la comunità italiana a Malta si è mobilitata per una gara di solidarietà in favore dei ragazzi italiani, tra i 12 ed i 16 anni, bloccati in hotel per Covid o in quarantena preventiva. Tra loro anche la bresciana Desirèe, 16 anni.

Ed è stata proprio la mamma della ragazzina che è in isolamento per aver avuto un contatto con uno studente positivo a comunicare la notizia. «Sapere che qualcuno si occupa e preoccupa dei nostri figli, che porta loro del cibo è importante per noi e per loro - spiega al telefono Adriana, mamma di Desiree - perché sono stati abbandonati nelle stanze di hotel, ospiti sgraditi e ai quali, nelle prime 24 ore di permanenza forzata a Malta è stato dato solo un panino con dell'acqua».

«I ragazzi italiani vanno aiutati, dobbiamo fare qualsiasi cosa per sostenerli in questo momento così difficile» hanno detto tre ristoratori di origini italiane, Antonio, Giuseppe e Gianni, e lanciato un appello attraverso le pagine del giornale di Malta ai colleghi affinché aprano il cuore e forniscano i pasti ai ragazzi.

La notizia si è sparsa velocemente tra i giovani, le loro famiglie e i ristoratori: con l'Ambasciata d'Italia è iniziato un tam tam per rintracciare tutti i ragazzi che sono in isolamento. Già lunedì mattina verranno recapitati 180 pasti in 5 hotel diversi. «È un gesto che mi commuove - ha detto al telefono mamma Adriana - e ci aiuta in queste ore di apprensione. I nostri figli sono stati lasciati soli, da qualcuno, ma non da tutti».

La speranza è che nelle prossime ore alle famiglie vengano date risposte concrete e che la situazione si sblocchi. «Sono coraggiosi e forti - dice ancora la mamma dellasedicenne bresciana -, ma sono minorenni e hanno diritto di tornare in Italia, a casa, dalle loro famiglie. Li aspettiamo a braccia aperte». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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