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Figlia del ferito dallo squalo, 'papà forse dimesso oggi'

epa08698417 Tourists spend time on the beach at a leisure resort in the city of Sharm El-Sheikh, Egypt, 26 September 2020. All passengers arriving to Egypt airports are required to provide a negative PCR test for coronavirus as of 01 September. However foreign tourists landing at Hurghada, Sharm El-Sheikh, Marsa Alam can undergo the test upon arrival at the airports for 30 US dollars. EPA/KHALED ELFIQI
epa08698417 Tourists spend time on the beach at a leisure resort in the city of Sharm El-Sheikh, Egypt, 26 September 2020. All passengers arriving to Egypt airports are required to provide a negative PCR test for coronavirus as of 01 September. However foreign tourists landing at Hurghada, Sharm El-Sheikh, Marsa Alam can undergo the test upon arrival at the airports for 30 US dollars. EPA/KHALED ELFIQI
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MILANO, 30 DIC - "Ci siamo sentiti questa mattina, sta meglio ma è ancora ricoverato. Hanno eseguito la sutura di tutte le ferite riportate, fortunatamente non profonde, e dovrebbe essere dimesso oggi pomeriggio. Non vede l'ora di tornare a casa". Così Cristina, la figlia di Giuseppe Fappani, l'uomo attaccato da uno squalo a Marsa Alam in Egitto, ha raccontato l'accaduto a Rtl 102.5 nel corso di Non Stop News. La donna ha sottolineato come la madre non abbia rilasciato "alcuna intervista. Ha parlato con me, mio fratello e il sindaco di Soncino". Il padre, ha aggiunto "sicuramente non si è buttato dal pontile per distrarre lo squalo, in quanto non lo aveva proprio visto". Come tutte le mattine, ha aggiunto, era in acqua a fare snorkeling: "Mia madre mi ha detto che ad un certo punto ha sentito urlare 'aiuto', ma assolutamente non ha visto lo squalo, ha pensato più a un malore di Gianluca Di Gioia. Si è avvicinato per prestare soccorso al ragazzo ed è stato trascinato sott'acqua dallo squalo. Lì si è reso conto di quello che stava succedendo". I due, ha precisato, "non si conoscevano, solo di vista all'interno del villaggio". Quanto al fatto che i due turisti fossero oltre la zona di balneazione, la donna ha convenuto che "sicuramente le autorità egiziane sono più esperte di noi, mio padre va in Mar Rosso da molti anni e da quello che ho capito si trovava nella zona di balneazione. Quanto si sia spinto per salvare Di Gioia non glielo so dire. Sicuramente staranno facendo gli accertamenti in Egitto"

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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