Italia e Estero

Fermo di 20 giorni per la Sea Watch, aveva soccorso 289 migranti

Nella serata di ieri l'equipaggio di Sea-Watch 5 ha salvato 50 persone in difficoltà in mare. Lo rende noto la stessa ong. L'imbarcazione in legno era stata avvistata e segnalata alle autorità dall'aereo da ricognizione di Sea-Watch, Seabird. Le persone soccorse sono a bordo della Sea-Watch 5 e sono in viaggio verso Civitavecchia, il porto assegnato dalle autorità italiane, 30 gennaio 2024. ANSA/US SEA WATCH +++ NPK +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++
Nella serata di ieri l'equipaggio di Sea-Watch 5 ha salvato 50 persone in difficoltà in mare. Lo rende noto la stessa ong. L'imbarcazione in legno era stata avvistata e segnalata alle autorità dall'aereo da ricognizione di Sea-Watch, Seabird. Le persone soccorse sono a bordo della Sea-Watch 5 e sono in viaggio verso Civitavecchia, il porto assegnato dalle autorità italiane, 30 gennaio 2024. ANSA/US SEA WATCH +++ NPK +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++
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ROMA, 04 SET - Dopo aver raggiunto Civitavecchia, portando in salvo 289 persone, le autorità italiane hanno bloccato la Sea Watch5. "Per 20 giorni dovremo rimanere in porto, impossibilitati a salvare vite", fa sapere la ong tedesca. L'accusa, spiega Sea Watch, "è quella di aver soccorso senza aver prima ricevuto il permesso da parte delle autorità libiche, quando tuttavia il diritto internazionale non prevede di dover ricevere un'autorizzazione per poter soccorrere chi si trova in pericolo in mare". Inoltre , aggiunge, "il centro di coordinamento al soccorso libico non soddisfa i requisiti internazionali per poter essere definito tale. Anche il tribunale di Crotone ad aprile sentenziò che le attività dalla guardia costiera libica non sono qualificabili come attività di soccorso". Dunque, conclude la ong, "siamo ancora una volta di fronte ad un'azione di disturbo confusa, mirata a intralciare le uniche navi che di fatto si fanno carico dei compiti che gli Stati stessi ignorano: salvare le persone in mare e garantirne il rispetto dei diritti umani fondamentali".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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