Fermato il presunto il killer dell'italiano ucciso ad Amsterdam
Ha un volto e un nome il killer di Paolo Moroni. La polizia olandese ha fermato il presunto killer dell'ingegnere trovato morto giovedì scorso nella sua casa di Amsterdam. Che si fosse trattato di un omicidio ne era convinta la famiglia e gli stessi investigatori olandesi che avevano adottato la linea del massimo riserbo per non nuocere alle indagini. La notizia è stata confermata dall'avvocato della famiglia, Bruno Forestieri.
Il presunto assassino è un cittadino nordafricano e avrebbe ucciso l'italiano a coltellate. Sono tanti, però, i misteri che avvolgono la morte del 42enne, descritto da tutti come un «brillante talento italiano», con «un bagaglio di competenze notevole nel suo settore», quello cioè dello sviluppo di software, in particolare per telefonia mobile. Nei prossimi giorni, tra domani e mercoledì, si svolgerà l'autopsia sul cadavere, alla quale non è ancora chiaro se potrà partecipare anche il medico legale di parte. Nel frattempo tutta la comunità di Allumiere, il paese a due passi da Civitavecchia dove è nato Moroni, si stringe attorno alla famiglia, distrutta dal dolore e chiusa nel silenzio.
Martedì i familiari saranno in Olanda per incontrare gli investigatori ma anche gli amici di Paolo, gli stessi che in questi giorni stanno cercando di racimolare informazioni su quanto sia accaduto. La polizia sta ricostruendo il puzzle e non è escluso che per arrivare al fermo dell'uomo sospettato abbiano utilizzato anche un video delle telecamere di sicurezza del palazzo dove Paolo aveva comprato casa recentemente e dove, giovedì scorso, ha trovato la morte. Quelle immagini potrebbero aver immortalato gli ultimi momenti di vita del 42enne e, di conseguenza, anche il volto del suo, o dei suoi, killer.
Moroni era tornato in Olanda ad inizio mese, l'8 gennaio, dopo aver trascorso le feste nel paesino in provincia di Roma. «Spesso lo si vedeva lavorare in smart working qui sulle scale del paese», ha raccontato il sindaco, Antonio Pasquini, che sta attendendo le indicazioni della famiglia per poter rendere omaggio all'informatico. Ciò che è accaduto ad Amsterdam ha lasciato tutti sbigottiti ad Allumiere, dove la famiglia della vittima - titolare di un noto ristorante - è molto conosciuta. Una piazza del paese è stata addirittura intitolata ad uno zio di Paolo, Cesare, morto durante una battuta di caccia. Nessuno si sarebbe aspettato di ricevere una notizia così drammatica.
Il suo corpo senza vita è stato trovato nell'appartamento che aveva appena comprato vicino al porto. La famiglia è stata avvertita venerdì mattina della tragedia dall'unità di crisi della Farnesina, in collaborazione con i carabinieri di Civitavecchia. Sul caso, come da prassi, dovrebbe muoversi anche la procura di Roma con un fascicolo, anche se al momento a guidare le indagini è la polizia olandese.
«Domani - spiega l'avvocato Forestieri, che in passato si è occupato anche della Madonnina di Civitavecchia - avrò una call con un collega olandese che abbiamo trovato sul posto. Faremo il punto della situazione anche per avere più informazioni sulle indagini. Al momento le uniche notizie che ci arrivano ci vengono riportate dall'unità di crisi della Farnesina». Paolo Moroni, dopo la laurea alla Sapienza e un master all'Università della Svizzera Italiana, aveva deciso di trovare fortuna all'estero. In paese lo descrivevano come un «cervello in fuga». Qualche anno fa il suo arrivo in Olanda, dove ha collaborato con numerose aziende impegnate sul fronte dell'innovazione tecnologica. Gli investigatori, che parlano di una «morte violenta», non escludono alcuna ipotesi, anche se le principali restano quelle di una rapina finita male o di un incontro poi rivelatosi pericoloso.
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