Fatta a pezzi e chiusa nei trolley, più fermi e interrogatori
Diverse persone sono in stato di fermo a Macerata per l'omicidio della 18enne romana Pamela Mastropietro, uccisa e fatta a pezzi: il suo corpo smembrato è stato trovato in due trolley abbandonati nelle campagne di Pollenza, nel Maceratese.
È stata identificata in base agli accertamenti dei carabinieri e della prima ispezione medico-legale: Pamela, ospite da alcune settimane della comunità di recupero «Pars» di Corridonia, se ne era allontanata volontariamente il 29 gennaio, senza telefono e senza documenti, ma portando con sé un grande trolley rosso e blu, forse proprio uno di quelli in cui sono state trovate parti del cadavere.
Il corpo smembrato, senza vestiti, era perfettamente pulito e non presentava tracce di sangue. Il sospetto principale sarebbe un nigeriano, già noto alle forze di polizia, ma in regola con il permesso di soggiorno. I sospetti sono caduti su di lui dopo che le immagini di una sistema di sorveglianza all'esterno di una farmacia a Macerata lo hanno immortalato mentre segue la ragazza. Avrebbe ammesso di averla notata, ma ha negato ogni responsabilità, tirando, anzi, in ballo altre persone.
Ora sono in corso vari fermi e perquisizioni. I soggetti portati in caserma dai Carabinieri vengono interrogati. «Spero tanto che non sia lei», ha detto la madre della vittima dopo il ritrovamento del cadavere, attribuito alla figlia. «Non ho alcuna idea del perché si sia allontanata dalla comunità - ha spiegato - e di quel che è accaduto. Vorrei che qualcuno mi spiegasse come ha fatto. Ora ci stiamo preparando per andare nelle Marche, ma qualcosa in più ci hanno detto che si saprà solo più tardi».
Era stata la stessa madre a denunciare la scomparsa ai carabinieri della stazione di San Giovanni, a Roma. Alta un metro e 65, occhi e capelli castani, Pamela già in precedenza aveva provato a scappare da un'altra struttura che la ospitava. I carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Macerata stanno raccogliendo elementi utili a ricostruire le fasi successive all'allontanamento della giovane dalla comunità. Importante anche capire in quali frangenti siano state abbandonate le valigie con il corpo a Pollenza.
Gli investigatori, coordinati dal pm di Macerata Stefania Ciccioli, hanno acquisito i filmati girati dalle telecamere di videosorveglianza di aziende della zona. Alcuni residenti hanno riferito che i loro cani da ieri sera alle 23 avevano iniziato ad abbaiare senza sosta. In corso accertamenti anche sulle amicizie e frequentazioni romane della ragazza che aveva frequentato una scuola per estetiste. Del suo caso si è occupata la trasmissione «Chi l'ha visto?». Nella scheda dedicata a Pamela si legge che «sta attraversando un momento di grande fragilità e potrebbe aver bisogno di aiuto».
Forse in questa fase di difficoltà si è rivolta o ha incontrato le persone sbagliate. Un omicidio efferato e spietato che non sembra collocarsi nello scenario del delitto d'impeto e che ricorda, piuttosto, il famoso caso di Elizabeth Short, la «Dalia nera», uccisa, fatta a pezzi e abbandonata in un prato a Los Angeles nel 1947. Un omicidio che potrebbe avere richiesto l'azione di più persone.
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