Fase 2 e trasporti pubblici: «Accessi limitati sui mezzi»
«A livello di cabina di regia uno dei ragionamenti che abbiamo fatto è quello di dilazionare, spalmare l'inizio del lavoro lungo la giornata e magari anche un numero maggiore di giornate rispetto alle cinque tradizionali della settimana, in modo che non si creino quelle situazioni di grande confusione e affollamento che sono pericolose».
Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, parlando del nodo dei trasporti pubblici nella Fase 2 dell'emergenza Covid. «Evidentemente - ha detto Fontana a Centocittà, su Rai Radio 1 - ci dovranno essere degli accessi limitati sui mezzi pubblici. È chiaro che è molto complicato. Per quello ho detto che si doveva iniziare a lavorare intorno a questa ipotesi da subito, proprio per la complessità della situazione».
Anche per bus, metro e traghetti, insomma, si aprono scenari non dissimili per quelli che sono già alla lente per l'ambito dei trasporti ferroviari da Trenord.
Sui costi, «questo è un grandissimo problema, meno incassi e maggiori spese, quindi è chiaro che bisognerà fare anche questa valutazione con il Governo». Quanto alla riapertura dei locali pubblici, «credo che purtroppo dovremo aspettare. Ma anche su questi argomenti dovremo fare delle valutazioni con i tecnici per capire se è possibile creare una situazione di utilizzo che non vada ad incidere sul contagio. Se si trovano delle soluzioni che tengono in piedi queste due necessità, si potrebbe anche anticipare, aprire insieme alle altre attività. Tutto dipende dalla possibilità di evitare il contagio», ha concluso il governatore.
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