Italia e Estero

Farsi adottare dagli anziani malati per usufruire della legge 104

È la tecnica di alcuni dipendenti della Regione Sicilia, secondo il governatore Musumeci, che lamenta di avere un problema di personale
Il governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci - Foto Ansa
Il governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci - Foto Ansa
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Nell'isola degli scandali, ora al centro delle cronache per voti di scambio e assenteismo, succede pure che per beneficiare della legge 104 qualche dipendente della Regione Sicilia, una flotta di tredicimila persone, «rinneghi» padre e madre e si faccia adottare da un anziano malato bisognoso di assistenza in modo da potere godere di tre giorni al mese di permessi retribuiti. 

I nomi dei «furbetti» Nello Musumeci non li fa, ma promette di pubblicarli se i sindacati non collaboreranno col governo per smantellare quel sistema che sta creando problemi nella gestione del personale. 

«Abbiamo bisogno di tecnici geologi, ingegneri e architetti, ma pur disponendo di tredicimila dipendenti alla Regione non riusciamo a gestirli», si sfoga il governatore. 

Il dossier sul personale è già stato aperto, sono in corso controlli e approfondimenti. «Presto avremo il quadro più chiaro», assicura Musumeci che annuncia tolleranza zero. «Siamo in difficoltà, sono convinto che troveremo le organizzazioni sindacali dalla nostra parte», premette il presidente della Regione. Che mostra il pugno duro: «Ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Basta, il tempo delle coperture e dei ricatti reciproci è scaduto». 

Per dare la misura del problema, Musumeci dà qualche numero. I regionali che beneficiano della legge 104 sono 2.350, quasi il 20% dell'organico. Non solo. C'è un plotone di 2.600 dipendenti che svolge mansioni di dirigente tra le tante sigle sindacali diffuse tra i regionali, «personale - evidenzia il governatore - che non può essere comandato». 

Nonostante gli atti di interpello e la ricerca costante di figure professionali necessarie in posti chiave come il dipartimento Economia, risulta un'impresa muovere un dipendente da un ufficio all'altro per via di accordi sindacali e di procedure burocratiche che spesso impediscono la mobilità interna. 

«Si pensi che non possiamo trasferire personale da un ufficio all'altro oltre i 50 Km - ha affermato - e che tra due anni andranno in pensione altri 3 mila dipendenti. È assurdo disporre di una consistente somma di denaro e non poterla utilizzare perché mancano i progetti e chi li fa». 

Tra le soluzioni ci sarebbe quella dei concorsi pubblici, bloccati da anni. «Ma questo è un tema che va affrontato col governo nazionale - avverte Musumeci - Stiamo aspettando l'arrivo del governo, se ci sarà, per spiegare che in Sicilia ci sono forti carenze».

A Palazzo dei Normanni, invece, il tema è opposto. Troppi portaborse arruolati dai deputati, grazie a una norma di quattro anni fa scattata all'inizio di questa legislatura che ha concesso un budget di 58.400 euro a ogni parlamentare senza stabilire però un tetto alle assunzioni di esterni. E così l'infornata è stata servita. 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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