Italia e Estero

Farmacologi, 3,5 milioni con disturbi alimentari in Italia

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CAMERINO, 08 GIU - "Solo in Italia, attualmente, le persone in cura per disturbi alimentari sono circa tre milioni e mezzo. Il dato più allarmante, recentemente riportato dal ministero della Salute, è che nel solo 2023 i nuovi casi registrati sono arrivati a oltre un milione e 680 mila, con una età media di insorgenza di 17 anni": è l'allarme lanciato dai farmacologi della Società Italiana di farmacologia (Sif). La Sif si è riunita a Camerino (Macerata) per la seconda edizione del convegno 'Behavioral and metabolic aspects of obesity and eating disorders', organizzato dal gruppo di lavoro 'Obesità, sindrome metabolica, e disordini alimentari' e dall'Università di Camerino. L'evento è stato aperto dai saluti del presidente Sif Giuseppe Cirino e del rettore Unicam Graziano Leoni. "In generale - è stato aggiunto - dal 2019, si è assistito ad una crescita continua e progressiva del numero di casi negli anni e ad un notevole abbassamento dell'età media". "I disturbi del comportamento alimentare sono patologie psichiatriche altamente invalidanti, e che compromettono significativamente la salute psico-fisica ed il funzionamento sociale degli individui che ne sono affetti", ha spiegato Carlo Cifani, ordinario di Farmacologia dell'Università di Camerino e coordinatore del gruppo di lavoro Sif. "I disordini alimentari più conosciuti e più frequenti sono l'anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder, anche noto come disturbo da alimentazione incontrollata", ha aggiunto Cifani. "Questi disturbi hanno come caratteristica comune - ha proseguito - la presenza di comportamenti alimentari disfunzionali ed eccessiva preoccupazione per il peso e per la forma corporea". Un altro dato significativo è che non c'è più una netta prevalenza dei casi nel sesso femminile. Naturalmente, i numeri non riguardano solo l'Italia, ma sono un problema di interesse globale. Ad esempio, a livello Europeo sono almeno 20 milioni le persone affette da disturbi alimentari, e sono oltre 55 milioni le persone che ne sono colpite in tutto il mondo.

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