Farah è stata liberata: «Legata per otto ore prima dell'aborto»
«Farah è stata rintracciata in Pakistan ed è al sicuro. La Farnesina con l'Ambasciata a Islamabad segue il caso da vicino e si adopera per facilitare il ritorno in Italia, a Verona». Lo afferma il ministro degli Esteri Angelino Alfano, attraverso il profilo Twitter della Farnesina.
La giovane pakistana residente a Verona, portata con l'inganno dalla famiglia in patria e fatta abortire, è stata liberata da chi la stava trattenendo ed è ora al sicuro, in compagnia di rappresentanti delle autorità italiane. La ragazza, liberata nella zona di Islamabad grazie a un intervento delle forze di polizia pakistane, è stata tenuta legata per otto ore prima dell'intervento di interruzione della gravidanza. Ieri l'ultimo messaggio al fidanzato, anche lui di origini pakistane, ma adottato da una famiglia veronese e cittadino italiano.
Una storia che non può non far pensare alla tragica fine di Sana o di Hina.
«È una bella notizia la liberazione di Farah, speriamo possa rientrare al più presto in Italia, soprattutto per riprendere il percorso che aveva iniziato con noi, nel progetto Petra, perchè ricercava una libertà non solo fisica, ma anche psicologica, da tanti condizionamenti». Così l'assessore ai servizi sociali del Comune di Verona, Stefano Bertacco, commenta la liberazione in Pakistan della 19enne segregata nel Paese asiatico dai familiari, che l'avrebbero costretta ad abortire. «Sono stati tutti bravi quelli che hanno contribuito a questo risultato, anche i media -
ha aggiunto - perchè c'era bisogno di tenere alta l'attenzione su questo caso, una situazione non facile soprattutto va ricordato che Farah non è cittadina italiana». Quanto al programma che la studentessa aveva seguito al centro Petra (una struttura protetta contro le violenze di genere), Bertacco ha concluso: «per noi nulla è cambiato, siamo pronti a ricominciare da dove aveva terminato».
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