Facebook rimuove una rete no vax chiamata «V_V»
Facebook ha rimosso un gruppo no vax chiamato «V_V», lo stesso nome di quello che agiva anche su Telegram e per cui due settimane fa ci sono state perquisizioni anche a Brescia. Le indagini di allora avevano portato all’individuazione di una casalinga di Trenzano come una delle presunte menti del network che agiva in modo analogo a quello appena bannato da Meta.
Nel gruppo Facebook, i no vax molestavano in massa i loro bersagli sui social media, solitamente medici, politici e giornalisti, lasciando migliaia di commenti e costringendoli a cancellare i post. Li affiancavano a svastiche e li definivano «sostenitori dei Nazisti» per aver promosso i vaccini anti-Covid e descrivevano la vaccinazione obbligatoria come «dittatura sanitaria». Una sorta di azione di squadrismo, «brigading», che ha portato alla stretta sulla sicurezza di Meta con governi, polizia e anche altre società tecnologiche.
Il movimento anti-vaccinazione chiamato «V_V» ha avuto origine in Italia e in Francia, altro paese in cui Meta ha portato avanti l'operazione. Nel nostro paese un'inchiesta delle Procure di Torino e Genova, legata a questo gruppo, è sfociata nei giorni scorsi in una serie di perquisizioni. «Le persone dietro questa attività hanno fatto affidamento su una combinazione di account autentici, duplicati e falsi per commentare in massa i post di pagine, realtà editoriali e singoli individui per intimidirli e metteli a tacere - spiegano Nathaniel Gleicher e David Agranovich, che in Meta sono a capo delle divisioni sicurezza e minacce -. I nostri sistemi automatici e di revisione hanno preso provvedimenti contro i loro commenti e account, per varie violazioni dei nostri standard della community tra cui discorsi di odio, disinformazione, incitamento alla violenza, bullismo e molestie». In particolare la rete rimossa in Italia, spiega la società, faceva attività di «brigading», cioè squadrismo, coordinandosi «per commentare in massa, postare massa per molestare o mettere a tacere altre persone».La rete V_V - sottolineano Gleicher e Agranovich - ha molestato le persone sui social media tra cui Facebook, YouTube, Twitter e VKontakte, ma è Telegram la piattaforma usata maggiormente per coordinare gli attacchi. «In genere - osservano - i commenti sui social includevano link ai loro canali Telegram dove questo gruppo avrebbe addestrato i suoi membri ad aggirare i controlli e a lavorare insieme contro i loro obiettivi utilizzando video, audio e interviste dal vivo, così come coordinandosi per attaccare in massa persone e pagine specifiche. Questi account, poi, si riversavano sempre in massa sui post del loro bersaglio per lasciare decine, in alcuni casi decine di migliaia, di commenti. Nel tentativo di aggirare i controlli sui contenuti, commentavano e non postavano, alterando le parole o utilizzando un linguaggio in codice. E molti degli account gestiti da ogni operatore avevano lo stesso numero identificativo nella loro bio, probabilmente per tener traccia facilmente di chi stava gestendo le attività all'interno della rete».
Meta spiega, infine, che vengono rimossi gli account perché associati all'azione di 'brigading', cioè le molestie di massa, ma non sono «bannati tutti i contenuti di V_V». «Continuiamo a monitorare la situazione - conclude la società - e prenderemo provvedimenti qualora rilevassimo ulteriori violazioni, per prevenire gli abusi sulla nostra piattaforma e proteggere le persone che utilizzano i nostri servizi».
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