Italia e Estero

F35 da Ghedi alla Polonia per pattugliare i confini Est della Nato

L'Aeronautica militare ha inviato due caccia di ultima generazione a Malbork: uno appartiene al 6° Stormo
Gli F35 italiani (tra cui quello di Ghedi) rischierati a Marbork, in Polonia, con militari che esibiscono le bandiere di Italia, Polinia e Alleanza Atlantica - Foto ministero della Difesa Polacco
Gli F35 italiani (tra cui quello di Ghedi) rischierati a Marbork, in Polonia, con militari che esibiscono le bandiere di Italia, Polinia e Alleanza Atlantica - Foto ministero della Difesa Polacco
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In missione di polizia aerea lungo i confini orientali della Nato, quelli che separano la Polonia dall'Ucraina e dalla Bielorussia. C'è anche un F35 Lightning II del 6° Stormo di Ghedi a pattugliare i cieli di Malbork, l'aerobase militare nella quale sono approdati due caccia di quinta generazione dell'Aeronautica Militare italiana, alla quale in queste ore se ne starebbero aggiungendo altri due.

Si tratta del primo rischieramento per i nuovissimi velivoli (sei fino ad ora quelli assegnati ai Diavoli Rossi bresciani) in Polonia, nell'ambito di un'attività Nato che a rotazione coinvolge vari Paesi del blocco atlantico in una delle zone geopolitiche più calde.

Dal 2019 ad oggi gli F35 hanno già preso parte a missioni di sorveglianza in Estonia e in Islanda, mentre proprio in questi giorni gli Eurofighter italiani sono impegnati in Lituania nell'ambito di una missione analoga nei Paesi Baltici.

Secondo il sito specializzato Itamilradar, da Ghedi è decollato mercoledì l'F35 contraddistinto dall'identificativo di reparto 6-01, il primo velivolo tra quelli assegnati ai Diavoli Rossi (e nello specifico entrato a far parte nell'estate 2022 del 102° Gruppo Volo «Paperi»). Il caccia - matricola militare MM7306 - è ora nella base della regione settentrionale della Polonia, nella Pomerania, a ridosso del Mar Baltico, dove potrebbe averlo raggiunto proprio in queste ore un secondo F35 del 6° Stormo. La presenza dei due F35 approdati a Malbork è comunque documentata anche sui social del Ministero della Difesa polacco che ha voluto evidenziare la rilevanza della collaborazione italiana.

L'attività è concepita da un lato per favorire lo sviluppo dell'attività congiunta tra piloti, velivoli e reparti di aviazioni alleate, e dall'altro a mantenere elevata l'attenzione sui confini Nato, lungo i quali non sono mancate tensioni e provocatorie violazioni degli spazi aerei da parte di aerei russi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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