Expo2015: l'ombelico del mondo è a due passi da Brescia
Una città in festa che si appresta ad accogliere il mondo. Una città, Milano, e un Paese, l’Italia, che chiedono al pianeta di riflettere sul proprio futuro a partire da un titolo - «Nutrire il pianeta, energia per la vita» - che è in sè programma politico e morale. Una Esposizione internazionale che ha fatto un rush finale per farsi trovare pronta a rappresentare il meglio dell’Italia. Una festa, che ha preso avvio ieri sera con il concerto evento di Andrea Bocelli e dal genio di Lang Lang in una piazza Duomo tirata a lucido. E con l’Albero della Vita, monumento manifesto dell'esposizione, voluto e realizzato da Brescia e dai bresciani, che ha preso vita.
Ma anche una città che ieri ha vissuto anche momenti di grande tensione legati al corteo organizzato dai No-expo. Non solo imbrattamenti e danneggiamenti ai danni di banche e società interinali (come da copione no global), ma anche una lite intestina tra black bloc e giovani dei collettivi. Una scena che potrebbe ripetersi oggi. Una tensione che, insieme ai problemi legati alla sicurezza, rischia di gettare una luce negativa sull’Expo 2015.
L’attesa, dunque, è tutta per oggi all’inaugurazione della Esposizione internazionale a 109 anni dall’ultima edizione che in città ha lasciato come eredità il parco Sempione. E oggi si potrà fare un primo bilancio, dopo ritardi, polemiche, inchieste e lavoro per recuperare e arrivare pronti all’apertura.
Ieri è stato il giorno degli ultimi ritocchi e, nel pomeriggio, della bonifica della polizia. A Palazzo Italia - dove bisognerà aspettare per l’ultimazione degli uffici e dell’auditorium che sarà pronto fra un paio di settimane - hanno dato la cera ai pavimenti. Gli altri padiglioni, oltre ottanta, saranno praticamente tutti visitabili. Anche quello del Nepal, nonostante il terremoto.
Oggi i cancelli si apriranno alle 10, e quindi i primi ad entrare a Expo saranno visitatori «normali» che hanno comperato il biglietto. La cerimonia di inaugurazione è fissata per mezzogiorno all’Open Air Theatre con Renzi e il commissario Giuseppe Sala a fare gli onori di casa, un collegamento con Papa Francesco, e, fra le autorità, molti ministri.
La sera, dopo il rintocco delle campane del Duomo alle 18 e a seguire di quelle di tutta la diocesi con il concerto sulle terrazze della cattedrale, toccherà alla Turandot di Puccini. Questo senza contare l’incognita delle proteste, con corteo No expo previsto dalle 14.30 in città e ulteriori proteste serali che potranno arrivare in piazza Scala. Il timore, come dicevamo, è che oggi si possano replicare (e in forma amplificata) le proteste di ieri.
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