Expo, dopo gli scontri le polemiche: Milano conta i danni
Milano reagisce alla violenza e scende in strada a pulire dopo la devastazione degli incappucciati. Il sindaco Pisapia così fa sintesi: «La città risorge». La Procura al contempo ha aperto un fascicolo per devastazione ed elogia le forze dell'ordine. Chiesta la custodia cautelare per cinque arrestati.
Da parte sua il premier Renzi ha tagliato corto: «Gli italiani sanno benissimo da che parte stare: hanno sciupato la festa? Hanno cercato di rovinarcela. Ma quattro teppistelli figli di papà non riusciranno a rovinare Expo». Rammaricato per gli episodi che hanno complicato la giornata inaugurale, è apparso anche il governatore Roberto Maroni: «Come Regione Lombardia abbiamo deciso di creare un fondo per i cittadini che ieri hanno subìto danni nel corso della manifestazione violenta che si è tenuta a Milano». Parole che ha esplicitato nel corso del primo convegno tenutosi a Expo, dedicato al progetto che nasce bresciano dell'«ethical passport». «Spero che i violenti di ieri finiscano in galera e non riescano ad ottenere alcun beneficio dalla giustizia» ha concluso Maroni.
I disordini di piazza si sono poi tramutati inevitabilmente anche in scontro politico. E il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, a testa bassa twitta insulti contro il premier e sollecita le dimissioni di Alfano. Intanto il commissario di Expo Giuseppe Sala ha reso noto che fino a ieri sera i biglietti venduti sono arrivati ad 11 milioni.
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