Italia e Estero

Europa, accordo sul Recovery fund, ma non sulle modalità

Via libera ad un pacchetto di 540 miliardi già definito dall'Eurogruppo. Sì ai Recovery fund e all'urgenza, ma non c'è intesa sui meccansimi
La bandiera europea  Foto Ansa/Ap Andreea Alexandru © www.giornaledibrescia.it
La bandiera europea Foto Ansa/Ap Andreea Alexandru © www.giornaledibrescia.it
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La videoconferenza dei leader Ue sulla risposta economica alla crisi del coronavirus ha visto i capi di Stato e di governo dare il loro avallo al pacchetto di misure dell'Eurogruppo - piano Bei, Sure e Mes, per un totale di circa 540 miliardi - e di renderle operative per il primo giugno.

Inoltre c'è stato un accordo comune a lavorare su un Recovery fund. È stato dato l'incarico alla Commissione Ue di analizzare le necessità e di avanzare una proposta. Tradotto: c'è l'intesa dei 27 sull'attivazione di un fondo solidale per far fronte all'emergenza Covid-19, ma non sulle modalità di erogazione dei fondi, che l'Italia vorrebbe a fondo perduto e altri Paesi - come Olanda, Germania e Austria - no.

Un esito abbastanza prevedibile per gli addetti ai lavori: al vertice, era dato per scontato il via libera finale ai tre paracadute approvati dall'Eurogruppo, cioè quello per gli Stati (Mes, che vale 240 miliardi), quello per i lavoratori (Sure, circa 100 miliardi) e quello per le imprese (nuova Bei da 200 miliardi).

Più nebulosa si fa la partita per quel che riguarda il Recovery Fund. I 27 indicano sì che il recovery fund è «necessario e urgente» (come richiesto dall'Italia): un mese fa questo veniva negato da Germania e fronte del Nord. Ma non ci sono date di riferimento, scadenze. In sostanza, c'è l'accordo sulla risposta finanziaria Ue e sulla necessità di confezionarla rapidamente. Ma, come ha indicato il presidente francese Macron, «c'è disaccordo sui meccanismi» a cominciare dal fatto se il fondo per la ripresa finanzierà dei prestiti agli Stati o dei trasferimentì che non devono essere restituiti. Ci sono divergenze anche sul volume finanziario del fondo. «Non siamo ingenui, è necessario continuare gli sforzi, dimostreremo che la solidarietà nella Ue esiste», ha detto il presidente Ue Michel.

Von der Leyen ha indicato che in gioco c'è una operazione di rilancio dell'economia che vale «non miliardi, ma migliaia di miliardi». Intesi come volume di capitali che complessivamente potranno essere generati dall'azione Ue. Su tutte le questioni «è troppo presto per entrare nei dettagli adesso», ha aggiunto la presidente della Commissione europea, alla quale il Consiglio europeo ha dato mandato di avanzare una proposta sia sul bilancio Ue sia sul Recovery Fund entro il 6 maggio rispetto alla data del 29 maggio originariamente annunciata dalla stessa Commissione.

Da parte sua il premier italiano Giuseppe Conte saluta il risultato come un successo per l'Italia: «È stata segnata una tappa importante nella storia europea, i 27 Paesi hanno accettato di introdurre uno strumento innovativo, il recovery fund» commenta lo stesso Conte in un video subito dopo la conclusione del vertice. Di ben altro avviso la lettura che viene dall'opposizione, in particolare dal leader della Lega, Matteo Salvini: «Approvato il Mes, una drammatica ipoteca sul futuro dell'Italia e dei nostri figli. Di tutto il resto, come il Recovery Fund, si parlerà solo più avanti, ma già si delinea una dipendenza perenne da Berlino e Bruxelles. Sconfitta, fallimento, disfatta, oltretutto avendo impedito al Parlamento di votare, violando la legge».

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