Italia e Estero

Esperti indipendenti Oms: «La pandemia poteva essere evitata»

Il panel indipendente, composto da 13 esperti, ha passato gli ultimi otto mesi ad esaminare la diffusione del virus e le misure adottate
Ricercatrici al lavoro nell'istituto di virologia di Wuhan -  Foto © www.giornaledibrescia.it
Ricercatrici al lavoro nell'istituto di virologia di Wuhan - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Un vero e proprio «cocktail tossico» di negazione, scelte sbagliate e mancanza di coordinamento ha fatto precipitare il mondo in una pandemia che «avrebbe potuto essere evitata».

Lo sostiene in un rapporto pubblicato un gruppo di esperti indipendenti istituito dal direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. «Ci sono stati ritardi evidenti in Cina ma ci sono stati ritardi ovunque»: è la conclusione dell'ex primo ministro neozelandese Helen Clark, co-presidente del gruppo di esperti indipendenti istituito dall'Oms per esaminare le misure adottate dall'agenzia e dagli stati contro il Covid.

Circa le responsabilità dell'Oms «è passato troppo tempo», osservano gli esperti, tra la notifica di un focolaio di polmonite sconosciuta a metà dicembre 2019 e la dichiarazione il 30 gennaio dell'emergenza sanitaria. Ma anche agendo una settimana prima, le cose difficilmente sarebbero cambiate di fronte «all'inazione di così tanti Paesi».

Il panel indipendente, composto da 13 esperti, ha passato gli ultimi otto mesi ad esaminare la diffusione della pandemia e le misure adottate dall'agenzia sanitaria e dagli Stati per affrontarla. Febbraio 2020, hanno insistito gli esperti, è stato un «mese perduto» durante il quale molti Paesi avrebbero potuto prendere misure per fermare la diffusione del virus. In definitiva, «ritardi, esitazioni e smentite» hanno fatto fiorire l'epidemia, poi la pandemia.

Il gruppo di esperti raccomanda che i governi e la comunità internazionale adottino senza indugio una serie di riforme tese a trasformare il sistema globale di preparazione, allerta e risposta alle pandemie.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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