Esame di Suarez, la docente: «Ma te pare che lo bocciamo!»
«Ma te pare che lo bocciamo!»: non sa di essere intercettata Stefania Spina, direttrice del Centro di valutazione e certificazione linguistica dell'Università per Stranieri di Perugia e docente del breve corso on-line seguito da Luis Suarez, quando il 12 settembre, cinque giorni prima dell'esame d'italiano superato dall'attaccante del Barcellona, parla con un non meglio identificato interlocutore. Al quale poco dopo confida: «Non spiccica 'na parola».
Le intercettazioni fanno parte del decreto di perquisizione eseguito ieri dalla guardia di finanza coordinata dalla procura del capoluogo umbro. «Oggi ho chiamato Lorenzo Rocca - dice ancora la professoressa Spina - che gli ha fatto la simulazione dell'esame e abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l'esame». E a chi gli chiedeva «che livello dovrebbe passare questo ragazzo», la stessa docente rispondeva: «Non dovrebbe, deve, passerà, perché con dieci milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1».
In un'altra delle intercettazioni è Lorenzo Rocca, uno dei due componenti della commissione esaminatrice e colui che parlerà poi ai giornalisti del buon livello raggiunto da Suarez, ad assicurare alla rettrice Giuliana Grego Bolli che «lui sta un po' memorizzando le varie parti dell'esame». «Eh, ma infatti è questo. Deve essere sul binario, ecco!» la replica di Grego Bolli. «Esatto esatto, l'abbiamo instradato bene» dice ancora il docente. Che poi però esprime timori per le possibili risposte di Suarez ai tanti giornalisti in attesa fuori dall'aula (con i quali l'attaccante tuttavia non parlerà). «... sul verbale non ho problemi a metterci la firma perché in commissione ci sono io - spiega Rocca alla rettrice - e mi assumerò la responsabilità dell'attribuzione del punteggio. Il mio timore qual è? Che poi tirando tirando, diamo il livello ed esce, i giornalisti fanno due domande, in italiano e la persona va in crisi. Quindi un po' di preoccupazione ce l'ho perché è una gatta da pelare, come si fa, si fa male».
Tra le intercettazioni anche una del 15 settembre, due giorni prima dell'esame, quando Rocca indica a un'impiegata «anche i voti che dovranno essere inseriti nel certificato». «Mi dici tu che voto ci do e via» dice la donna. «Brava. Mettici il minimo eeee» la risposta di Rocca.
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