Italia e Estero

Errani nei luoghi del sisma: «Non cedere allo sconforto»

Testa bassa e al lavoro: così ha affrontato il primo giorno di incarico il commissario per l'emergenza terremoto Vasco Errani
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Mette in chiaro «non ho la bacchetta magica e non prometto miracoli» e affronta di petto le polemiche legate alla sua nomina a Commissario alla ricostruzione post terremoto: «Lasciamo stare l’Emilia, giudicate me e quello che ho fatto io», è la mossa di partenza di Vasco Errani.

Insorgono centrodestra e M5S, la Lega si divide tra l’intransigenza di Salvini e il profilo istituzionale di Maroni, e lui avverte che «non avrei mai accettato un incarico in chiave di dialettica tra maggioranza e minoranza del Pd. Credo di averlo dimostrato sul campo. Oggi non sono un uomo del Pd, ma delle
istituzioni». «Io - sottolinea - so cosa è un terremoto, e quindi prima di tante altre cose viene un elemento: la credibilità delle persone. Sarò lontanissimo dalle polemiche, anche se pagherò un prezzo. Rispondo solo a governo e istituzioni».

E allora testa bassa e al lavoro, con un’altra precisazione: «I centri storici? La loro ricostruzione richiede un impegno di medio periodo. Nemmeno mago Zurlì potrebbe garantire una soluzione in tempi rapidi... La prima cosa per me è andare nel cratere, vedere e capire. Non sarò un commissario calato dall’alto».

«Non bisogna cedere alla rassegnazione e anzi bisogna tenere alto lo spirito delle comunità. E questo soprattutto in questa fase difficile nella quale si deve superare l’emergenza, passando ad una fase intermedia in cui occorre tenere uniti i territori colpiti dal sisma e allo stesso tempo impostare la ricostruzione», è l’appello che lancia agli amministratori dei comuni dell’Ascolano e di altre zone delle Marche, incontrati ad Arquata del Tronto dal Commissario alla ricostruzione Vasco Errani.

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