Italia e Estero

Eritrea, la 'Casa degli italiani' riapre dopo due anni

L'Asmara, centro culturale era stato chiuso causa pandemia
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IL CAIRO, 09 MAG - Presso la sede storica al centro di Asmara ha riaperto la "Casa degli Italiani", luogo di riferimento della vita culturale, sociale e artistica della comunità italo-asmarina, rimasto chiuso per oltre due anni a causa della pandemia da Covid-19. Lo si è appreso dalla capitale dell'Eritrea.

Nella cerimonia di riapertura svoltasi giovedì, l'Ambasciatore d'Italia in Eritrea, Marco Mancini, e la sua consorte hanno fatto gli onori di casa ai numerosi invitati intervenuti, tra cui esponenti di primo piano del governo eritreo, il corpo diplomatico accreditato, molti doppi cittadini italo-eritrei ma anche solo eritrei. Questi ultimi attendevano da tempo la riapertura che hanno salutato con vivo apprezzamento.

Nel suo discorso, l'Ambasciatore ha ricordato l'importanza di poter nuovamente disporre di un centro di aggregazione della comunità italiana e asmarina, preannunciando una serie di eventi che costituiranno la programmazione della "Casa" sino a fine anno.

Per l'occasione è stata inaugurata una mostra fotografica dal titolo "Immaginario Diplomatico" che propone foto d'epoca della vita e professione di diplomatici italiani nel periodo dall'Unità d'Italia al 1961. L'esposizione, che ha già riscosso successo altrove, è stata ideata dall'Ambasciatore Stefano Baldi e messa a disposizione dell'Ambasciata d'Italia a Asmara per la riapertura.

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha approvato gli eventi in programma e concesso i relativi finanziamenti, nell'ottica di rilanciare la collaborazione tra Italia e Eritrea anche in questo importante campo delle storiche relazioni bilaterali tra i due Paesi.

In un momento storico di grande incertezza e segnato da conflitti e violenze nel mondo e ai confini di questo Paese, ha detto Mancini con implicito riferimento alle guerre in Ucraina e nel Tigré, disporre di un punto di riferimento dove riunirsi per un momento "di svago e serenità" e godere di quanto gli essere umani sanno esprimere di bello per l'arte e la cultura rappresenta una "piccola oasi" in cui potersi rifugiare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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