Elezioni politiche, tra voto all'estero e fuorisede: tutto quello che c'è da sapere
Si parla da tempo di una legge che consenta a lavoratori e studenti che si trovino lontani dal loro comune di residenza di esprimere il voto nella città in cui abitano. Nonostante i numerosi tentativi degli ultimi anni, però, in occasione delle elezioni politiche del 25 settembre, migliaia di italiani saranno costretti ancora una volta a fare ritorno nelle loro città di residenza per votare, a differenza dei loro connazionali che vivono all’estero che, invece, riusciranno ad usufruire di modalità di voto ad hoc.
Le modalità per il voto all’estero
Secondo la procedura definita sul piano operativo dal ministero dell’Interno in collaborazione con il ministero per gli Affari esteri, possono votare i cittadini italiani residenti all’estero (e dunque iscritti all’Aire, Anagrafe Italiani residenti all’Estero) e quelli che vi risiedono temporaneamente per almeno 3 mesi. Questi ultimi, per ricevere il plico elettorale - contenente sia il materiale elettorale sia le istruzioni per il voto all’indirizzo estero di riferimento -, devono presentare la richiesta entro il 24 agosto al comune italiano di residenza. Il modulo, scaricabile qui a fianco e comunque reperibile su www.dait.interno.gov.it, può essere consegnato di persona oppure inviato via mail o posta e deve essere accompagnato da una fotocopia di un documento d’identità. I plichi verranno spediti il 7 settembre: per questo, chi non li riceverà entro l’11, potrà contattare il proprio Consolato per ottenerne un duplicato. La restituzione delle schede votate e sigillate secondo le modalità indicate dovrà avvenire entro le 16, ora locale, del 22 settembre, per consentire agli uffici consolari di inviare tutti i materiali in Italia in tempo per le operazioni di scrutinio.Nessuna novità per i fuorisede
Per quanto riguarda, invece, i fuorisede la questione si complica. Stando a quanto riportato dal «libro bianco», vale a dire lo studio commissionato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà per fotografare il fenomeno dell’astensionismo e proporre soluzioni per agevolare il voto, sono 4,9 milioni gli italiani che lavorano o studiano lontano dalla città di residenza. Circa un elettore su 10. Un astensionismo volontario, dettato da condizioni economiche e logistiche, che rischia di pesare ulteriormente, se si considera anche la scarsa partecipazione alle ultime tornate elettorali. Il periodo, inoltre, non è dei migliori, soprattutto per gli studenti, perché coincide con la sessione autunnale o gli appelli di laurea. Anche il fatto che per queste elezioni politiche si possa votare soltanto in un solo giorno non facilita gli spostamenti a lunga percorrenza.Le agevolazioni
Trenitalia ha comunicato che saranno disponibili sconti del 70% sull'importo del biglietto per i Frecciarossa e del 60% su quello per i treni regionali. Per usufruire dello sconto al momento dell'acquisto (sia in biglietteria che sul sito) sarà necessario esibire tessera elettorale e un documento d'identità. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito di Trenitalia. Attenzione: al momento l'opzione non è accessibile se si cerca di acquistare online il titolo di viaggio desiderato, né Trenitalia ha saputo fornire indicazioni precise sulla data in cui la voce sarà disponibile nel menù «vedi altre offerte» accessibile per ciascuna soluzione di viaggio.
Per coloro che al treno preferissero l'aereo, anche la compagnia di bandiera Ita pratica alcuni sconti sull'acquisto dei biglietti aerei: le informazioni di dettaglio sono disponibili sul sito del vettore.
I modelli alternativi
A dire il vero, qualcosa, negli ultimi anni, si era mosso per far valere le istanze di una platea che corrisponde circa al 10% degli elettori. Ma per queste elezioni politiche nulla cambierà. L’associazione no profit The Good Lobby ha redatto, lo scorso anno, insieme al comitato Iovotofuorisede, un report in cui sono stati presentati modelli alternativi già presenti in altri Paesi europei nei quali con criteri differenti è data per l'appunto possibilità agli elettori di votare dove vivono pro tempore. Esempi poi successivamente ripresi anche dalla commissione istituita dal ministro D’Incà.
Tra le opzioni più diffuse - ad esempio in Francia, Australia, Austria, Germania, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia e Svezia - figurano il voto per posta (peraltro già in uso per gli italiani all’estero), il voto per delega (l’elettore sceglie una persona che voti al suo posto, compilando un modulo apposito; non è necessario fornire motivazioni sull’assenza) o il voto anticipato in un seggio speciale per coloro che siano impossibilitati ad esprimerlo di persona. Attualmente solo Italia, Cipro e Malta non hanno una modalità di voto a distanza.
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