Italia e Estero

Elezioni del Presidente della Repubblica: il secondo scrutinio

Cominciano alle 15 le votazioni per il nuovo Capo dello Stato. Il pronostico è di nuovo un giorno nullo, con tante schede bianche come ieri
La Lancia Flaminia che porterà il nuovo presidente della Repubblica da piazza Venezia al Quirinale - Foto © www.giornaledibrescia.it
La Lancia Flaminia che porterà il nuovo presidente della Repubblica da piazza Venezia al Quirinale - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Comincia alle 15 come ieri il secondo scrutinio per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica

Ieri i parlamentari hanno votato in larga parte scheda bianca: 672, mentre quelle nulle sono state 49. I voti dispersi sono stati pari a 88. In tutto i presenti e i votanti sono stati 976 rispetto ai 1008 grandi elettori previsti (321 senatori, 629 deputati e 58 delegati dalle Regioni). Il quorum necessario a eleggere il Capo dello Stato non è dunque stato raggiunto. 

Tra i voti assegnati invece 36 sono invece andati a Paolo Maddalena, il candidato degli ex M5s, mentre 16 a Sergio Mattarella. Tra gli altri 7 grandi elettori hanno scelto Berlusconi, 9 Cartabia, 6 Bossi. Due voti per Amato, Casellati, Conte, Giorgetti.

Oggi il centrodestra si prepara a scoprire le carte e presenterà nel pomeriggio la sua rosa di nomi per la presidenza della Repubblica. Un pacchetto di candidature (tra i nomi ci sono Casellati, Pera e Nordio) che arriverà al termine di un vertice tra i leader della coalizione. Nelle stesse ore in cui Salvini, Meloni e Tajani si riuniranno a conclave anche il centrosinistra con il Movimento Cinque Stelle tornerà ad incontrarsi. 

Due riunioni in contemporanea con l'avvio della seconda votazione che, salvo sorprese, sarà una replica di quanto accaduto ieri con quasi tutti ipartiti orientati a votare scheda bianca. Ad esclusione di Europa Verde e +Europa che hanno annunciato il voto per Luigi Manconi

Nonostante i nomi non siano ancora quelli ufficiali, su alcune candidature i veti però sembrano insormontabili. Enrico Letta e Matteo Renzi hanno fatto sapere di essere indisponibili a sostenere la candidatura di Franco Frattini, uno dei nomi emersi ieri nella rosa del centrodestra: L'opinione condivisa - come testimoniano le dichiarazioni di queste ore di Pd e Iv - è che in una fase delicata per la crisi Ucraina serva un profilo di presidente della Repubblica «europeista e atlantista».

Identikit che non corrisponderebbe, secondo alcune valutazioni informali di esponenti del centrosinistra, a quello dell'ex ministro degli Esteri dei governi Berlusconi. Il segretario del Pd invita poi a non perdere molto tempo: «Giovedì, massimo venerdì dobbiamo eleggere il presidente». 

In attesa di conoscere le candidature ufficiali, il segretario della Lega incontrando i grandi elettori del suo partito ha fatto sapere di essere al lavoro su una rosa di «5-7 nomi di alto profilo. Non ci devono essere veti su questi nomi altrimenti significa che non c'è alcuna volontà di dialogo», dice. A Salvini fa eco il coordinatore di Forza Italia che vedrà Enrico Letta dopo aver avuto colloqui telefonici con Di Maio e Giuseppe Conte: «È inaccettabile che vengano posti veti», ribadisce Tajani che poi si affretta a collocare Pier Ferdinando Casini nel campo avversario: «Non è un uomo del centrodestra, è stato eletto con gli altri».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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