Elezioni 2018: focus sull'Italia che vota
Traffico bloccato e lunghe code sulla Tiberina e anche all'uscita del Grande Raccordo anulare vicino Roma in direzione di Castelnuovo di Porto dove si trova il Centro Polifunzionale della Protezione Civile dove hanno sede i 700 seggi che compongono il Collegio per l'Estero dove sono affluiti tutti i voti espressi dai circa 4,3 milioni di italiani votanti all'estero. «I tempi di percorrenza per raggiungere Castelnuovo di Porto sono di circa 3,5 ore- racconta all'Ansa un presidente di seggio- e non riusciamo a raggiungere il Centro polifunzionale. Siamo circa in 9mila tra presidenti di seggio, segretari e scrutatori per la costituzione di 700 sezioni».
L'insediamento dei seggi doveva avvenire alle 11 di questa mattina ma le operazioni vanno molto a rilento. Lo spoglio comincerà questa sera alle 23.
Il caso di Palermo. In alcune sezioni di Palermo le operazioni di voto sono iniziate in ritardo anche di tra ore e mezza. Le schede destinate a 200 seggi sono state infatti ristampate la notte scorsa perché c'era un errore della perimetrazione dei collegi, e consegnate ai seggi stamani. I presidenti dei seggi hanno dovuto quindi verificare e timbrare le nuove schede. Gli elettori che si erano presentati per votare sono stati invitati a tornare più tardi, ma non sono mancate le proteste. Fra queste quella del presidente del Senato Pietro Grasso e leader di LeU che ha parlato di 'ritardi ed errori inaccettabilì.
Il caso di Alessandria. Schede per la Camera sbagliate e operazioni di voto sospese nel collegio di Rivalta Bormida eCastelnuovo Bormida, in provincia di Alessandria. Lo riferiscen all'Ansa il senatore Federico Fornaro, candidato di LeU nel collegio. Dell'errore, racconta, ci si è accorti dopo 40 schede votate: per la Camera erano pervenute le schede del collegio di Asti e non quelle del collegio Alessandria. A quel punto le operazioni di voto sono state sospese per un paio di ore nell'attesa che arrivassero le schede giuste: dopo l'autenticazione, si è ripreso a votare.
Roma. «Il caos denunciato ieri nella costituzione di seggi elettorali a Roma è continuato anche stamane. Abbiamo segnalazioni di verbali e materiali elettorali consegnati fino all'ultimo momento utile, a ridosso dell'apertura dei seggi. In un caso, alla scuola Alessi, nel II municipio, le operazioni di voto sono cominciate con oltre un'ora di ritardo, poco dopo le otto, per mancanza dei verbali. In alcuni seggi del municipio VIII, di Garbatella, mancano le liste affisse». Lo dice all'ANSA il segretario del Pd Roma Andrea Casu. «Questa disorganizzazione senza precedenti, in concomitanza con la prima votazione in cui si introduce il tagliando anti-frode, sta creando forti disagi ai cittadini, con file molto lunghe e operazioni di voto a rilento», sostiene.
Il caso di Mantova. Si sono aperte regolarmente questa mattina alle 7 le 375 sezioni elettorali della provincia di Mantova. Secondo la prefettura le operazioni di voto si stanno svolgendo regolarmente nonostante il caso delle schede per le elezioni regionali stampate con il simbolo del Pd senza il riferimento al candidato presidente Gori. La Regione ieri sera a tarda ora ha diffuso una circolare nella quale si ammette l'errore, invitando i Comuni a informare i presidenti di seggio. A sua volta, la prefettura ha ordinato ai vari presidenti di affiggere la circolare sul manifesto che in ogni seggio riporta i candidati con i rispettivi simboli collegati, in modo da informare gli elettori.
Nelle 46 sezioni del capoluogo la circolare è già stata affissa e non si registrano proteste o richieste di chiarimento da parte degli elettori. Nella circolare della Regione si legge che il contrassegno della lista Pd , «per un mero errore di stampa», è «parzialmente difforme rispetto al contrassegno della
stessa lista depositata è riportata sul manifesto».
Il contrassegno, viene specificato, «è comunque correttamente collegato nell'ambito del riquadro
della coalizione di appartenenza evidenziando inequivocabilmente il collegamento tra la lista in questione è il candidato alla carica di presidente della Regione».
Milano. Un 43enne di origine ecuadoregna è stato denunciato per violazione della legge sulla sicurezza del voto per aver scattato con il cellulare una foto alla scheda mentre si trovava all'interno della cabina elettorale. È successo stamane a Pioltello, nell'hinterland milanese. Il clic dello scatto è stato udito dal presidente del seggio, che ha chiesto l'intervento dei carabinieri. La scheda fotografata è stata quindi annullata e l'uomo denunciato.
Big alle urne. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha votato, poco dopo le 8:30, nella sezione 535 della scuola Giovanni XXIII del quartiere Libertà a Palermo.
Il presidente del consiglio Paolo Gentiloni ha votato a Roma nel suo seggio in via Daniele Manin alle 10 di stamani. Un folla di fotografi e cineoperatori lo hanno atteso all'interno del seggio per immortalare il momento in cui inseriva la scheda nell'urna. Il premier è rimasto in nfila attendendo il suo turno per votare. Presidente del seggio e scrutatori hanno voluto salutarlo stringendogli la mano.
Il segretario del Pd Matteo Renzi ha votato nella sezione 10 del seggio allestito nel liceo
Machiavelli di Firenze, in via Santo Spirito, in Oltrarno. Renzi era accompagnato dalla moglie, che vota in un altro seggio.
Renzi è entrato e ha potuto votare subito: quando è arrivato alle 9.20 non c'erano altre persone in fila alla sezione, affollata invece di fotografi e giornalisti. «Ho votato nella mia Firenze. Buon voto a tutti, buona domenica. E viva la democrazia # elezioni #4marzo». Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Matteo Renzi.
La presidente della Camera e candidata di LeU, Laura Boldrini, ha votato nella sezione 169
del seggio allestito al liceo Berchet di Milano, in via della Commenda. Dopo aver ricevuto le schede per Camera e Senato, ha chiesto al presidente come fossero i dati di affluenza.
Con un leggero ritardo rispetto all'orario annunciato ieri (11-11,30), il presidente del Senato, e leader di Leu, Pietro Grasso, ha votato nel proprio seggio, in via del Tintoretto, 371, all'Eur.
Silvio Berlusconi è stato contestato stamani all'interno del suo seggio elettorale a Milano da una
ragazza a torso nudo. La ragazza, di 25-30 anni, aveva anche lei la scritta Femen sul petto e sulla schiena e gli ha ripetuto più volte Berlusconi sei scaduto, il tuo tempo è scadutò prima di essere bloccata e trascinata fuori dalla Polizia.
Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, è andato alle urne a Fiuggi, in provincia di Frosinone, dove con la famiglia trascorre le vacanze e spesso i giorni di fine settimana quando è libero da impegni politici. Tajani, designato premier dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi nel caso di un successo del centrodestra e del primo posto di Forza Italia nella coalizione, si è presentato al seggio numero 7 di viale degli Studi insieme alla moglie. Ad accompagnare il presidente del Parlamento europeo c'erano anche i candidati di FI alla Camera e al Senato,
Mario Abbruzzese e Giuseppe Incocciati.
Cori da stadio per il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, davanti alla scuola di via Pertini a Pomigliano d'Arco (Napoli) dove si è recato a votare nel seggio numero 18 del plesso «Sulmona». Al grido «presidente, presidente», una folla di cittadini ha accolto l'arrivo di Di Maio rendendogli difficoltoso il tragitto fino al seggio. «È sempre un'emozione nessere qui - ha detto Di Maio - c'è gente che per cinque anni ha lottato per cambiare le cose, che hanno fatto un vero percorso con noi». Il candidato premier si è messo in fila insieme ad un gruppo di cittadini e di supporter che gli chiedevano di scattare selfie insieme.
Attilio Fontana, il leghista che il centrodestra ha candidato al posto di Roberto Maroni alla guida
della Lombardia, ha votato stamani. Fontana ha votato a Varese, nel rione di Velate, città di cui
è stato sindaco per 10 anni dal 2006 al 2016. Nessun commento, solo l'auspicio che gli elettori «vadano a votare».
Il commenti dall'estero. «Ho lavorato per costruire un movimento populista nazionalista in America per dieci anni, sono entrato nella campagna di Trump quando rimanevano solo 85 giorni, stavano perdendo di brutto. Ma io sapevo che avrebbe vinto. Vedevo la risonanza tra la gente, che alle élite sfuggiva, e penso che lo stesso stia succedendo in Italia». Lo dice - in un'intervista al Corriere della Sera - Steve Bannon, lo stratega che ha portato Donald Trump alla Casa Bianca, in Italia per osservare da vicino le elezioni e per sondare il terreno per un'internazionale del populismo: «Una rete dal basso, un esercito per diffondere le idee del nazionalismo economico, innanzitutto in America ma anche a livello internazionale», «passerò molto tempo in Europa, qui c'è l'avanguardia del populismo».
Parlando delle elezioni del nostro Paese, dice: «Siete un banco di prova fondamentale del potere della sovranità, di cosa significhi nell'era moderna», «quest'elezione è cruciale per il movimento populista globale. Per me la cosa più importante è che, se sommi i sondaggi, siamo vicini al 65%, quasi due terzi del Paese, che in qualche modo appoggia il messaggio antisistema di gruppi populisti dal centro al centrodestra, dai Cinque Stelle alla Lega a Berlusconi e Fratelli d'Italia» e «penso che se si raggiungesse una coalizione tra tutti i populisti sarebbe fantastico, trafiggerebbe Bruxelles al cuore» ma «se non succede ora non significa che non possa accadere in futuro».
Il voto all'estero. Le schede elettorali provenienti dall'estero sono tutte giunte in Italia. È quanto conferma il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che passa ora il testimone alla Corte d'Appello di Roma per lo spoglio e lo scrutinio del voto. «Le complesse operazioni elettorali si sono concluse con successo», ha commentato il Direttore Generale per gli italiani all'estero della Farnesina Luigi Vignali, che era ieri ad accogliere nel pomeriggio un volo speciale dal Venezuela a Fiumicino.
«Ringrazio i nostri 200 Uffici all'estero per l'incredibile impegno che ha permesso agli italiani di votare, anche in situazioni di crisi. Mi recherò nei prossimi giorni proprio in Venezuela, per valutare come sostenere concretamente i nostri connazionali in quel Paese» ha aggiunto Vignali.
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