Editoria, Vito Crimi: «Serve un modello diverso dal passato»
«Tra pochissimo partiranno gli Stati generali dell'editoria. Cioè un modello diverso, rispetto al passato, di affrontare i problemi, guardando alla crisi dell'informazione non a compartimenti stagni ma ragionando con tutti i soggetti coinvolti, comprese le edicole, gli stampatori, le agenzie di stampa, la strana tasca delle pubblicità e molti altri».
È quanto anticipa Vito Crimi, il bresciano sottosegretario con delega all'Editoria, in un'intervista a La Notizia. Il modello prevede «il coinvolgimento di tutti coloro che sono interessati a qualunque titolo nel processo dell'informazione, dall'individuazione di una notizia fino all'ascolto. Saranno previste cinque macro aree tematiche: l'informazione primaria (quindi le agenzie di stampa), il giornalista (e quindi la libertà di chi scrive, i compensi e le tutele, il sistema professionale, la deontologia), l'editore (con aspetti che vanno dal pluralismo alla trasparenza sugli assetto proprietari, dal diritto d'autore alla distribuzione, ai poligrafici, i fotogafi, i blogger, la rete di vendita), il mercato (spaziando dall'innovazione alla concorrenza, sino ai centri media e le agenzie della pubblicità) e infine i cittadini, con il loro diritto prioritario ad essere informati e se possibile sempre di più coinvolti»..
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato