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Ecuador, un fondo per le famiglie delle vittime di femminicidio

epa11949648 A person participates in a protest on the occasion of International Women's Day, in Quito, Ecuador, 08 March 2025. International Women's Day is celebrated around the world on 08 March every year to promote women's rights and equality. EPA/José Jácome
epa11949648 A person participates in a protest on the occasion of International Women's Day, in Quito, Ecuador, 08 March 2025. International Women's Day is celebrated around the world on 08 March every year to promote women's rights and equality. EPA/José Jácome
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QUITO, 10 MAR - Il governo dell'Ecuador ha creato un fondo per garantire accesso a misure di riparazione complete e sostegno psico-sociale alle famiglie delle vittime di femminicidio. Lo ha annunciato il ministero delle Donne e dei Diritti umani. "Il regolamento rappresenta un passo da gigante verso la garanzia dei diritti delle donne e delle loro famiglie. L'accesso alla giustizia è garantito", si legge in una nota. Il meccanismo è istituito attraverso la Legge di accompagnamento e riparazione integrale alle figlie, ai figli e agli altri familiari delle vittime di femminicidio e di altre morti violente per motivi di genere, promulgata del presidente Daniel Noboa. La norma, approvata in parlamento lo scorso maggio, prevede che i parenti fino al quarto grado di consanguineità potranno accedere ad assistenza sanitaria e psicologica, a servizi di consulenza legale gratuiti con una prospettiva di genere, nonché a sostegno in materia di alloggio, lavoro e istruzione. Il documento assegna ai ministeri e ad altre istituzioni pubbliche la responsabilità di fornire supporto alle famiglie in seguito all'omicidio di una donna per motivi di genere, mentre il fondo cerca di garantire che i familiari abbiano accesso a servizi e "opportunità che consentano loro di progredire nella propria autonomia". In Ecuador nel 2024 sono stati registrati 274 femminicidi, che hanno lasciato orfani almeno 131 bambini, bambine e adolescenti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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