Italia e Estero

Ecuador, il presidente apre a 'truppe straniere' contro i narcos

epa11908040 Members of the police and army stand guard next to weapons and drug packages seized during a security operation at Flor de Bastion neigborhood in Guayaquil, Ecuador, 19 February 2025. Some of the 1,000 members of Ecuador National Police and 400 of the Armed Forces were deployed to contain violence at one of the most critical area in the Guayas province, Southwestern of Ecuador. EPA/Mauricio Torres
epa11908040 Members of the police and army stand guard next to weapons and drug packages seized during a security operation at Flor de Bastion neigborhood in Guayaquil, Ecuador, 19 February 2025. Some of the 1,000 members of Ecuador National Police and 400 of the Armed Forces were deployed to contain violence at one of the most critical area in the Guayas province, Southwestern of Ecuador. EPA/Mauricio Torres
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QUITO, 20 FEB - Il presidente dell'Ecuador, Daniel Noboa (candidato alla rielezione al ballottaggio del 13 aprile), ha proposto che "truppe straniere" entrino nel suo Paese e si uniscano a esercito e polizia nella lotta alle bande criminali. In una dichiarazione ufficiale, il capo dello Stato ha chiesto al ministero degli Affari esteri di attuare gli "approcci" opportuni per "coordinare e stabilire accordi di cooperazione" con i Paesi alleati, nel rispetto del quadro costituzionale. Non ha tuttavia specificato quali nazioni sarebbero interessate dalla proposta. La misura, ha aggiunto, sarebbe "temporanea" e cercherebbe di "rafforzare la sicurezza e la lotta contro la criminalità organizzata transnazionale" in Ecuador. "Le mafie e il narcotraffico operano in reti internazionali, per questo è necessario agire insieme per combatterli in modo più efficace con decisioni ferme", ha insistito Noboa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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