Italia e Estero

È partita da New York la vaccinazione di massa negli Stati Uniti

La prima dose è stata somministrata in diretta tv a Sandra Lindsay, un'infermiera afroamericana di terapia intensiva
Sandra Lindsay riceve la prima dose di vaccino anti Covid degli Usa - Foto Ansa /Mark Lennihan/Pool
Sandra Lindsay riceve la prima dose di vaccino anti Covid degli Usa - Foto Ansa /Mark Lennihan/Pool
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Parte da New York, nel giorno in cui viene toccato il triste traguardo dei 300.000 morti, la vaccinazione di massa contro il Covid negli Stati Uniti, la maggiore dai tempi della poliomielite nel 1950. La prima dose è stata somministrata in diretta tv a Sandra Lindsay, un'infermiera afroamericana di terapia intensiva del Long Island Jewish Medical Center nel Queens. «Spero che questo segni l'inizio della fine di un periodo molto doloroso della nostra storia», ha detto Lindsay poco dopo la storica iniezione.

Collegato in diretta il governatore di New York: il vaccino «è l'arma che ci farà vincere la guerra», ha spiegato sorridente Andrew Cuomo invitando tutti a farsi somministrare il vaccino. «Funziona solo se tutti lo fanno. Tutti devono fare la loro parte», ha aggiunto. Lo Stato e la città di New York sono stati l'epicentro del Covid negli Stati Uniti fra marzo e aprile con oltre 35.000 morti e il fatto che la prima vaccinazione sia avvenuta nello Stato invia un segnale di cambio di passo, di una nuova pagina da scrivere.

Dopo un'estate relativamente sotto controllo, il virus è tornato ora a galoppare nella Grande Mela richiedendo l'imposizione di nuove restrizioni, quali la chiusura delle sale interne dei ristoranti costretti a servire pranzi e cene solo all'aperto con temperature sotto le zero. E la situazione non è destinata a migliorare a breve nonostante il vaccino. Il sindaco Bill de Blasio lo ha detto a chiare lettere: «Bisogna prepararsi alla possibilità di una nuova chiusura totale». Una nuova stretta arriva intanto anche a Boston dove le autorità decidono di chiudere palestre, musei e attività non ritenute essenziali nel tentativo di contenere il Covid.

Mentre New York fa i conti con una possibile chiusura, la corsa alla vaccinazione è iniziata, anche se solo una piccola fetta della popolazione potrà riceverlo almeno all'inizio viste le limitate forniture disponibili. Gli esperti prevedono che saranno circa 100 milioni gli americani che saranno vaccinati entro febbraio o marzo, mentre il grande pubblico dovrà attendere almeno fino alla primavera o l'estate.
I primi a cui il vaccino è somministrato sono i medici e il personale in prima linea nella battaglia contro il Covid negli ospedali. Subito dopo spetterà alle case di cura per anziani. Per i dipendenti della Casa Bianca i tempi saranno invece più lunghi delle previsioni iniziali. Il tentativo di Donald Trump di equipararli al personale medico in prima linea è fallito, costringendo il presidente a fare marcia indietro e ammettere che «dovrebbero ricevere il vaccino un po’ più tardi nel programma».

Non è chiaro cosa abbia fatto cambiare idea a Trump, che vedeva nella vaccinazione di massa alla Casa Bianca una modalità per rassicurare la popolazione sulla sicurezza del vaccino. Un'idea, quella del presidente, che però si è scontrata con la realtà: se intorno al vaccino resta scetticismo, le perplessità sono ancora maggiori intorno alla vaccinazione di massa della Casa Bianca vista più come un favore del presidente ai suoi che come modalità per rassicurare la gente. Più a nord la campagna è partita anche in Canada: la prima dose è stata somministrata a Toronto, anche qui ad uno dei sanitari che lavorano in prima linea contro la pandemia.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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