È morto il giurista Stefano Rodotà
È morto all'età di 84 anni il giurista Stefano Rodotà. Parlamentare e anche il primo presidente
dell'Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali dal 1997 al 2005.
È stato un intellettuale di valore, uno degli ultimi in questo Paese sempre più avaro di idee. Fu eletto deputato per la prima volta nel 1979 come indipendente nelle liste del Partito comunista italiano. Rodotà è stato anche candidato per l'elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013.
Votato dal Movimento 5 Stelle, che lo aveva proposto dopo una consultazione in rete tra i suoi iscritti, da Sinistra Ecologia Libertà e da alcuni parlamentari del Partito democratico. Entrò in partita con Giorgio Napolitano che alla fine la spuntò ottenendo il secondo mandato al Quirinale. La politica lo ricorda e lo omaggia trasversalmente. Nato nel 1933 a Cosenza da una famiglia originaria di San Benedetto Ullano, si iscrive al partito Radicale di Mario Pannunzio, e rifiuta nel 1976 e nel 1979 la candidatura nel Partito Radicale di Marco Pannella.
È eletto deputato nel 1979 come indipendente nelle liste del Partito Comunista Italiano, diventando membro della Commissione Affari Costituzionali. Nel 1983 viene rieletto e diventa presidente del gruppo parlamentare della Sinistra Indipendente. Deputato per la terza volta nel 1987, viene confermato nella commissione Affari Costituzionali e fa parte della prima Commissione bicamerale per le riforme istituzionali. Nel 1989 è nominato Ministro della Giustizia nel governo ombra creato dal PCI di Achille Occhetto e successivamente, dopo la svolta della Bolognina, aderisce al Partito Democratico della Sinistra, del quale sarà il primo presidente del Consiglio nazionale, carica che ricoprirà fino al 1992. Nell'aprile del 1992 torna alla Camera dei deputati tra le file del PDS, viene eletto vicepresidente. Dal 1983 al 1994 è stato membro dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa. Sempre in sede europea partecipa alla scrittura della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
Dal 1997 al 2005 è stato il primo Garante per la protezione dei dati personali, mentre dal 1998 al 2002 ha presieduto il gruppo di coordinamento dei Garanti per il diritto alla riservatezza dell'Unione europea. È stato inoltre componente del gruppo europeo per l'etica delle scienze e delle nuove tecnologie e presidente della commissione scientifica dell'Agenzia europea dei diritti fondamentali. Ha insegnato in molte università europee, negli Stati Uniti, in America Latina, Canada, Australia e India. I suoi contributi maggiori sono soprattutto nel campo del diritto costituzionale, con riferimento al rapporto tra i diritti costituzionali fondamentali e quelli relativi alle tecnologie dell'informazione.
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