Italia e Estero

È morto Gino Strada

Il fondatore di Emergency aveva 73 anni. La figlia Cecilia: «Ero a salvare vite, come mi ha insegnato, vi abbraccio tutti»
CORDOGLIO PER GINO STRADA
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È morto improvvisamente il fondatore di Emergency Gino Strada. Lo si apprende da fonti vicine alla famiglia. Strada aveva 73 anni. Da tempo soffriva di problemi di cuore. 

«La notizia ci ha colto tutti di sorpresa, lasciateci riprendere dal dolore». È il primo commento della presidente di Emergency Rossella Miccio dopo la morte di Gino Strada. Miccio ha annunciato nelle prossime ore una nota dell'organizzazione. 

«Amici, come avrete visto il mio papà non c'è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perchè sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere...beh, ero qui con la ResQ - People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre. Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo». Così, in un post su Facebook, la figlia Cecilia, ricordando la figura del padre

Strada è stato un medico, attivista e filantropo italiano, fondatore 27 anni fa, insieme alla prima moglie Teresa Sarti, mancata nel 2009, dell'ONG italiana Emergency. Attraverso la sua opera è riuscito a far realizzare ospedali e strutture di primo soccorso il 18 Paesi. Emergency opera nei luoghi dove sono in corso conflitti o dove le condizioni di vita sono tragiche per offrire cure medico-chirurgiche gratuite alle vittime delle guerre e delle povertà. In oltre 25 anni ha assistito gratuitamente oltre 10 milioni di persone.

Nato a Sesto San Giovanni (Milano) il 21 aprile del 1948. Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università Statale di Milano nel 1978, all'età di trent'anni, e si è poi specializzato in Chirurgia d'Urgenza. Viene assunto dall'ospedale di Rho facendo poi pratica nel campo del trapianto di cuore fino al 1988, quando si indirizza verso la chirurgia traumatologica e la cura delle vittime di guerra. Nel periodo 1989-1994 lavora con il Comitato internazionale della Croce Rossa in varie zone di conflitto: Pakistan, Etiopia, Perù, Afghanistan, Somalia e Bosnia ed Erzegovina. Nel 1994 fonda Emergency, un'associazione umanitaria internazionale per la riabilitazione delle vittime della guerra e delle mine antiuomo.

Solo a giugno Strada si era risposato con rito civile officiato dal sindaco di Milano, una cerimonia riservata, con pochi intimi. Mentre proprio oggi su La Stampa le sue ultime parole sull'Afghanistan, terra alla quale ha dedicato tanti anni, che torna prigioniera dei talebani. 

Gino Strada ebbe con la nostra città un rapporto stretto e duraturo. Come ricordò nel 2017 la figlia Cecilia, ospite della fiera del libro Librixia «Emergency è nata anche grazie a Brescia: qui nel 1995 si è formato uno dei primi gruppi di volontari. Nel 1994 nacque per curare le vittime e adoperarsi per doverne curare sempre meno. Il primo sogno è stato abolire le mine antiuomo: ci portò proprio nel Bresciano, a dialogare con chi lavorava nelle fabbriche d’armi». 

Matteo Pagani, Marco Garatti e Matteo Dell'Aira alla festa di Radio Onda d'Urto nel 2010
Matteo Pagani, Marco Garatti e Matteo Dell'Aira alla festa di Radio Onda d'Urto nel 2010

Non si può non ricordare, inoltre, la colloborazione strettissima con Emergency del chirurgo bresciano Marco Garatti che nell'aprile del 2010 fu anche arrestato, con un blitz nell'ospedale di Emergency di Lashkar-gah nella provincia di Helmand, da parte dei servizi di sicurezza afghani. Il bresciano venno portato via, insieme ad altri sei cooperanti afghani, con l'accusa di preparare un attentato kamikaze contro il governatore della provincia, Gulab Manga. Furono tutti rilasciati dopo otto giorni.  

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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