È morto Alberto Bauli, il «re dei pandori»
In una delle rare interviste, rilasciata più di 10 anni fa, aveva confessato di «avere ottenuto più di quello che poteva pensare, ma l'unica cosa che gli mancava era portare il mare a Verona». Alberto Bauli, il «re dei pandori», scomparso oggi sulla soglia degli 80 anni (li avrebbe compiuti il prossimo 5 settembre), lascia un impero dolciario che dalla sede di Castel d'Azzano, alle porte di Verona, spazia non solo nella provincia scaligera, con lo stabilimento a San Martino Buon Albergo dove nel 2009 vennero rilevati i prodotti da forno della multinazionale Nestlè, con gli storici marchi Motta e Alemagna, ma poi nel trevigiano (i biscotti Doria, acquisiti nel 2006), alla Bistefani di Casale Monferrato (Alessandria), entrata nel 2013 con i suoi celebri Krumiri e gli altri prodotti nell'orbita del gruppo dolciario veronese.
Lo stabilimento in Piemonte poi è stato chiuso, trasferendo la produzione a Verona. Ma esiste anche uno stabilimento in India, a Baramati. Nel 2018 il gruppo ha fatturato oltre 472 milioni di euro, con circa 1500 dipendenti. Il sogno di portare il mare a Verona, dove ha sempre vissuto nella casa sopra il Teatro Romano, era legato alla passione per la barca, l'unico svago che l'ingegner Bauli si concedeva, assieme alla moglie Gabriella, per le vacanze sul Mediterraneo (oltre alle visite nei musei e a qualche comparsa sul green del golf), al lavoro nell'azienda fondata nel 1922 dal padre Ruggero.
«Il nome Bauli significa immediatamente pandoro, un dolce che ogni anno porta la tradizione natalizia veronese in tutto il mondo. Con la scomparsa dell'ingegner Alberto, il Veneto ha perso oggi un messaggero delle nostre tradizioni e del valore della nostra imprenditoria» lo ha ricordato il presidente del Veneto, Luca Zaia. E il sindaco di Verona, Federico Sboarina, ha aggiunto: «Oggi Verona ha perso un capace capitano d'industria e un banchiere illuminato. Con lui, l'azienda fondata dal padre è diventata un colosso, portando il nome di Verona nelle case di milioni di consumatori. La società è una delle eccellenze cittadine per creazione di valore e occupazione».
Nel Gruppo Bauli si affaccia la quarta generazione, mentre l'azienda è guidata dal nipote Michele Bauli, presidente di Confindustria Verona.
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