Italia e Estero

È morto Alain Delon

L'attore, uno dei volti più noti del cinema mondiale, aveva 88 anni. I tre figli hanno dato l’annuncio alla France Presse
  • L'icona del cinema francese ed  internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
    L'icona del cinema francese ed internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
  • L'icona del cinema francese ed  internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
    L'icona del cinema francese ed internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
  • L'icona del cinema francese ed  internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
    L'icona del cinema francese ed internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
  • L'icona del cinema francese ed  internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
    L'icona del cinema francese ed internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
  • L'icona del cinema francese ed  internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
    L'icona del cinema francese ed internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
  • L'icona del cinema francese ed  internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
    L'icona del cinema francese ed internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
  • L'icona del cinema francese ed  internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
    L'icona del cinema francese ed internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
  • L'icona del cinema francese ed  internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
    L'icona del cinema francese ed internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
  • L'icona del cinema francese ed  internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
    L'icona del cinema francese ed internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
  • L'icona del cinema francese ed  internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
    L'icona del cinema francese ed internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
  • L'icona del cinema francese ed  internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
    L'icona del cinema francese ed internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
  • L'icona del cinema francese ed  internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
    L'icona del cinema francese ed internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
  • L'icona del cinema francese ed  internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
    L'icona del cinema francese ed internazionale in alcuni scatti della sua lunga carriera
AA

Alain Delon è morto. I tre figli dell’attore hanno dato l’annuncio alla France Presse. Il leggendario attore, uno dei volti più noti del cinema mondiale, aveva 88 anni. «Alain Fabien, Anouchka, Anthony, oltre che il suo cane Loubo, hanno l’immensa pena di annunciare la dipartita di loro padre - si legge nel comunicato -. Si è spento serenamente nella sua casa di Douchy, con accanto i suoi figli e i suoi familiari... La famiglia vi chiede di rispettare la propria intimità in questo momento di lutto estremamente doloroso».

Le origini

È stato un crepuscolo difficile per l'attore che aveva dominato il cinema europeo per oltre 30 anni; Delon infatti era un'icona, un marchio di successo, un mito degno delle star hollywoodiane. Figlio del piccolo proprietario di un cinema di provincia e di una farmacista, viene abbandonato dai genitori divorziati ad appena quattro anni. Dato in affidamento, cresce da giovane ribelle, costantemente punito a scuola, insofferente della disciplina e della nuova famiglia della madre in cui non si ritrova.

A 17 anni si arruola, prima del tempo, in marina e finisce a Saigon, con una ferma prolungata a cinque anni perché quasi la metà la trascorre in cella di rigore. Finalmente congedato nel 1956, si annida nella Parigi bohemienne di Montmartre facendo mille mestieri e rischiando di imbrancarsi nelle peggiori compagnie. Lo salvano la passione per una giovane attrice (Brigitte Auber) e l'incontro occasionale con Jean-Claude Brialy che, colpito dalla sua bellezza, lo invita al Festival di Cannes e lo incoraggia a tentare la carriera del cinema. Irrequieto com'è, il giovane mette invece radici a Roma trovando ospitalità dal fotografo Gian Paolo Barbieri, ma rifiuta la proposta del tycoon David O'Selznick che gli offre un contratto in esclusiva a Hollywood. Invece torna a Parigi e accetta la proposta di Yves Allegret che lo sceglie per «Godot» con Edwige Feuillière e lo propone poi a suo fratello Marc per «Fatti bella e taci». È il 1958 e su quel set il giovane attore incontra Mylène Demongeot e il suo amico ed eterno rivale, Jean-Paul Belmondo.

I primi film e gli amori

I suoi primi film sono lontani dal successo, ma gli bastano per farsi notare da René Clement che nel 1960 gli offre il ruolo della vita: il giovane Tom Ripley in «Delitto in pieno sole» dal romanzo di Patricia Highsmith. È un’autentica esplosione, un terremoto artistico e commerciale che nella vita di Alain Delon si lega alla travolgente passione per Romy Schneider, conosciuta due anni prima sul set di «L'amante pura». Insieme i due conquistano in breve tempo Parigi, la Francia, il cinema, la notorietà.

Romy Schneider e Alain Delon in una foto di scena del film La piscina - Ansa © www.giornaledibrescia.it
Romy Schneider e Alain Delon in una foto di scena del film La piscina - Ansa © www.giornaledibrescia.it

Tornato in Italia, nello stesso 1960, trova la conferma artistica grazie a Luchino Visconti in «Rocco e i suoi fratelli», per poi incontrare Michelangelo Antonioni («L'eclisse», 1962) e trionfare con «Il Gattopardo» (Palma d'oro a Cannes nel 1963). Nello stesso anno corona il sogno infantile di rivaleggiare con Jean Gabin grazie a Henri Verneuil che lo dirige in «Colpo grosso al casinò» e lo inizia al genere del polar (incrocio di noir e poliziesco) che sarà il marchio di fabbrica per tutta la carriera. La lista dei suoi film (e successi) per i vent'anni successivi è impressionante: basti pensare al sodalizio con Jean-Pierre Melville (da «Frank Costello» a «I senza nome»), alla rivalità spettacolare con Belmondo («Borsalino»), alla sequela infinita di capolavori di genere diretti da Jacques Deray, tra cui spicca, nel 1969, il nuovo incontro artistico con Romy Schneider (da cui si è separato nella vita) in «La piscina».

La Cardinale e  Delon nel «Gattopardo», che Visconti girò ad Ariccia - © www.giornaledibrescia.it
La Cardinale e Delon nel «Gattopardo», che Visconti girò ad Ariccia - © www.giornaledibrescia.it

Il ritiro dalle scene

Nel 2017 l'annunciato ritiro dalle scene: «Ho l'età che ho - diceva-. Ho fatto la carriera che ho fatto. Ora, voglio chiudere il cerchio. Organizzando incontri di boxe, ho visto uomini che si sono pentiti di aver fatto un combattimento di troppo. Per me, non ce ne sarà uno di troppo».

Ben più del peso degli anni e dell'orrore nel vedere allo specchio la sua leggendaria bellezza sfiorita, a minare la sua voglia di vivere c'era stato un ictus (destino condiviso col suo eterno amico-rivale Jean-Paul Belmondo) e poi la diagnosi di un linfoma lentamente insinuato nei polmoni. Da combattente irriducibile il vecchio leone aveva ancora salito la scalinata di Cannes nel 2019 per una Palma d'onore che risarciva l'unico Prix César ottenuto in carriera. Poi si è piegato definitivamente alla solitudine, una segreta compagna che in più momenti della vita l'aveva accompagnato nel tunnel della depressione.

Alain Delon a Cannes riceve la Palma d'Oro per la carriera - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Alain Delon a Cannes riceve la Palma d'Oro per la carriera - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Le grandi passioni

Dopo una vita turbolenta dentro e fuori dal set, ha provato a tornare in teatro dividendo la scena con l'ex compagna Mireille Darc e la giovane figlia Anouchka, si è riconciliato con il primogenito Anthony, ha regalato agli amici la maggior parte degli oggetti che scandirono i suoi trionfi, ha venduto la maggior parte delle sue proprietà.

Jean Belmondo e Alain Delon - Ansa © www.giornaledibrescia.it
Jean Belmondo e Alain Delon - Ansa © www.giornaledibrescia.it

Attore poliedrico, dal fisico atletico che esalta in titoli di cappa&spada come «Il tulipano nero» o «Zorro» del nostro Duccio Tessari, lavoratore frenetico (più di 80 film come attore, 30 come produttore, due come regista), Delon conserva però una segreta passione per il cinema d'autore con incursioni memorabili come «La prima notte di quiete» di Valerio Zurlini (1972), «Mr. Klein» di Joseph Losey (1976), «Un amore di Swann» di Volker Schlondorff (1984), «Nouvelle Vague» di Jean-Luc Godard (1990). Altrettanto lussureggiante è la sua vita privata tra amori folli (Nathalie Delon, Jill Fouquet, Romy Schneider, Nico, Dalida, Mireille Darc, Anne Parillaud, Rosalie Van Breemen), figli sovente trascurati (ben otto alla fine, più uno mai riconosciuto), grane legali in vecchiaia con la sua amante/badante Hiromi Rollin, liti ricorrenti tra i figli, passioni pericolose (i cavalli, la boxe, il gioco), rischiose amicizie nella malavita e il mistero dell'assassinio del suo body-guard, Stevan Markovich. In politica si è sempre dichiarato conservatore, venerava il Generale De Gaulle, è stato amico di Jean-Marie Le Pen, ha ricevuto la Legion d'onore da Jacques Chirac, ma tra i suoi grandi amici ha sempre annoverato uomini della sinistra da Luchino Visconti a Jack Lang, da Bernard Henri-Levy a Joseph Losey.

L'ultima volta al cinema, con un guizzo autoironico, è stato un beffardo Giulio Cesare in «Asterix alle Olimpiadi». Ma poco dopo, testimonial di una marca di pellicce nel 2013, aveva già in volto la malinconia della vecchiaia: «Ho pensato spesso al suicidio e vedo bene la scena - ha detto -; farlo è un gioco da ragazzi. Il difficile è riflettere per non passare all'azione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo
Argomenti
Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.