Draghi: «Italia, Brexit e guerra commerciale fra le incertezze»
La Banca centrale europea ha lasciato i tassi d'interesse invariati: il tasso principale resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi al -0,40%. La decisione è in linea con le attese del mercato. La Bce ha anche confermato l'orientamento a mantenere i tassi «ai livelli attuali almeno fino all'estate 2019 e in ogni caso finché sarà necessario» per assicurare il ritorno dell'inflazione ai livelli auspicati.
La Bce ha poi confermato che il QE (Quantitative Easing) proseguirà fino a dicembre e al ritmo di acquisti di 15 miliardi mensili. «In seguito, se i dati più recenti confermeranno le prospettive di inflazione a medio termine, gli acquisti netti giungeranno a termine». L'Eurotower ha aggiunto che «intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza per un prolungato periodo di tempo» dopo la fine del QE e «finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario».
«Anche l'Italia, come Brexit e la guerra commerciale, è fra le incertezze per lo scenario economico dell'Eurozona», ha spiegato il presidente della Bce, Mario Draghi. Il rialzo dello spread sta causando un rialzo dei tassi a famiglie e imprese. Tuttavia, Draghi si è detto fiducioso «che si troverà un accordo» a proposito del negoziato sulla bozza di bilancio italiana.
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