Italia e Estero

Draghi e il Recovery Plan, l'importanza di spendere bene

«Se le risorse saranno sprecate - disse a dicembre - il debito diventerà insostenibile perché i progetti finanziati non produrranno crescita»
Mario Draghi - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Mario Draghi - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«La sostenibilità del debito pubblico in un certo Paese sarà giudicata sulla base della crescita e quindi anche di come verranno spese le risorse di Next Generation Eu». Sono le ultime parole affidate da Mario Draghi alla stampa, a metà dicembre, affrontando con alcuni giornalisti i temi di stringente attualità, dai vaccini ai rischi delle imprese. «Se le risorse saranno sprecate - ha ammonito - il debito alla fine diventerà insostenibile perché i progetti finanziati non produrranno crescita».

Per Draghi, con la preparazione da banchiere centrale, il nodo del debito pubblico è sempre stato centrale. «L'impatto (di Next Generation EU, ndr) sulla crescita e sulla sostenibilità del debito negli anni a venire sarà maggiore quanto più grande è il debito iniziale - ha spiegato -. Per questo è così importante che i Paesi con un debito elevato facciano una valutazione molto attenta del tasso di rendimento dei progetti che finanzieranno».

Le scelte devono essere oculate, ma anche il tempo non è una variabile indipendente. «Le autorità devono agire urgentemente - ha spiegato - perchè in molti settori e Paesi siamo sull'orlo del precipizio in termini di solvibilità, specialmente per le piccole e medie imprese, con i programmi di sostegno in scadenza e il patrimonio esistente che viene eroso dalle perdite».

La consapevolezza è anche quella di gestire la fase d'emergenza e poi l'uscita dalla crisi: «Il problema - ha detto parlando a dicembre nelle vesti di co-presidente di un gruppo di lavoro del G30 - è peggiore di quel che appare perché il massiccio aiuto in termini di liquidità, e la vera e propria confusione causata dalla natura senza precedenti di questa crisi, ne stanno mascherando le vere dimensioni».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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