Dpcm, spostamenti ammessi e vietati: i chiarimenti del Governo
Il Governo chiarisce - con la pubblicazione sul sito internet di Palazzo Chigi delle cosiddette «Faq», ovvero le domande ricorrenti corredate di relative risposte - molti dei punti del Dpcm che stanno suscitando in queste ore dubbi e incertezze. Tra gli aspetti più impattanti per l'intera popolazione, in particolare, delle zone rosse come la Lombardia, ci sono di certo gli spostamenti ammessi e quelli vietati. Per i quali, lo ricordiamo, va comunque prodotta in caso di controlli l'autocertificazione prevista.
Tra le norme che vengono esplicitate, quelle che riguardano gli spostamenti verso le abitazioni di congiunti: ammessi quelli di genitori separati che vanno a trovare i figli, come pure sono consentiti ma fortemente sconsigliati quelli di papà e mamme che, impossibilitati dal lavoro, conducono i pargoli minori dai nonni). Permesso spostarsi verso le seconde case ricadenti in zone gialle (ma solo per specifiche condizioni di necessità e urgenza), così come sono possibili uscite connesse a altre specifiche urgenze, come la passeggiata del cagnolino per le sue legittime necessità fisiologiche (senza tuttavia assembramenti di sorta).
Viene sempre ribadita la necessità di rispettare in ogni caso le norme di distanziamento sociale e l'obbligo della mascherina. In particolare su questo fronte, viene ricordato che è ammesso «circolare in automobile con persone non conviventi, purché siano rispettate le stesse misure di precauzione previste per il trasporto non di linea: ossia con la presenza del solo guidatore nella parte anteriore della vettura e di due passeggeri al massimo per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori, con obbligo per tutti i passeggeri di indossare la mascherina».
Sempre sul fronte degli spostamenti, è ammessa l'attività motoria (con mascherina) nei pressi della propria abitazione. L'uso della bicicletta, da ultimo, è ammesso per qualunque spostamento lecito (per lavoro, verso il luogo di residenza o i negozi di alimentari e prima necessità). «Ne è consentito l'uso anche per l'attività motoria all’aperto nella prossimità di casa propria, mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro, o per effettuare attività sportiva, mantenendo la distanza interpersonale di almeno due metri». Sul punto, da registrare anche una precisazione di Federciclismo, che nel ribadire come la pratica sportiva sia consentita solo in forma individuale, sottolinea che ciò deve avvenire all'interno dei confini del comune di residenza».
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