Dopo il Premio Paolo VI, Mattarella in Emilia: «Tutta l'Italia vi è vicina»
Dopo aver dichiarato di voler destinare la somma del Premio Paolo VI alla Comunità Giovanni XXIII di Rimini, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è oggi in visita nei territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna.
Dopo Forlì, Ravenna e Modigliana, il capo dello Stato è arrivato a Cesena. «Tutta l'Italia vi è vicina e non sarete soli nella ricostruzione che deve essere veloce» ha detto Mattarella, che non ha mancato di riconoscere lo sforzo di migliaia di volontari e volontarie che in queste settimane hanno raggiunto la regione per aiutare gli abitanti a sistemare i paesi più danneggiati. «Non ho parole per ringraziarvi - ha dichiarato il presidente della Repubblica -. Quello che avete fatto è di una straordinaria importanza, è un esempio di solidarietà e di impegno comune e generosa disponibilità».
Il premio in Vaticano
Solo ieri in Vaticano il capo dello Stato riceveva il Premio Paolo VI attribuitogli dall’Istituto di Concesio e chiedeva di devolvere la somma alla comunità fondata da don Oreste Benzi: «Vorrei chiedere all'Istituto Paolo VI di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue case di accoglienza sono state gravemente colpite dall'alluvione degli scorsi giorni». Un gesto nel nome dei pontefici del Concilio Vaticano Secondo, un’ulteriore manifestazione di responsabilità da parte del capo dello Stato: responsabilità, con il cerchio che si chiude proprio quando è chiamata in causa da Papa Francesco citando gli alluvionati. «La responsabilità invece, come ci mostrano in questi giorni tanti cittadini dell'Emilia-Romagna, chiama ciascuno ad andare controcorrente rispetto al clima di disfattismo e di lamemtela per sentire proprie le necessità altrui e riscoprire sé stessi come parte insostituibile dell'unico tessuto sociale e umano al quale tutti apparteniamo» ha detto anche il pontefice.
Subito è arrivato il ringraziamento da parte del neopresidente della Comunità Giovanni XXIII Matteo Fadda, che ha definito la volontà di Mattarella come «straordinaria provvidenza per i tanti poveri e le persone gravemente disabili che nella comunità vengono accolte e che ora sono sfollate». Un gesto che oggi che si lega anche a quanto stanno facendo il Giornale di Brescia e Fondazione della Comunità Bresciana con la raccolta fondi «RomagnaNostra» e che conferma l’essere maestro e testimone di Mattarella.
«La testimonianza, essere maestri oggi: lo si può esplicare con grandi gesti e con piccoli gesti nella quotidianità - ha commentato Nunzia Vallini, direttrice del Giornale di Brescia -. Il Presidente Mattarella ci ha dato subito un esempio chiedendo all'Istituto Paolo VI di devolvere la parte in denaro del premio in favore delle popolazioni alluvionate, nella memoria di un altro Papa, segno appunto della Chiesa accanto allo Stato, e dello Stato accanto alla Chiesa, seguendo quelli che sono i valori universali che ci coinvolgono tutti».
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